«Non c’è più tempo da perdere» Atene inizia i colloqui con i creditori
by redazione | 10 Marzo 2015 9:30
BRUXELLES La Grecia ha accolto le pressioni dell’Eurogruppo dei 19 ministri finanziari della zona euro, che ha preteso una accelerazione dal governo di estrema sinistra del premier Alexis Tsipras. Il ministro delle Finanze di Atene, Yanis Varoufakis, ha così annunciato tre nuove riforme, dopo le altre sette inviate venerdì scorso con la sua lettera al presidente olandese dell’Euroguppo Jeroen Dijsselbloem. Ha aggiunto di avere in preparazione «altre 7-8 riforme, più altre 7-8».
Dijsselbloem e Varoufakis hanno annunciato che domani iniziano a Bruxelles nuovi incontri tecnici tra la Grecia e le tre istituzioni rappresentative dei creditori (Commissione europea, Bce e Fondo monetario di Washington). In passato erano state operative ad Atene come troika, duramente contestata dal premier di estrema sinistra Tsipras durante la campagna elettorale antiausterità.
«Abbiamo concordato che non c’è ulteriore tempo da perdere — ha dichiarato Dijsselbloem al termine dell’Eurogruppo —. Le discussioni con le istituzioni si terranno a Bruxelles. In parallelo, come necessario, i team tecnici delle istituzioni saranno ricevuti ad Atene». Varoufakis ha specificato che «quella troika è finita, è storia passata» e ha definito l’esito della riunione «un passo decisivo per il successo dell’accordo all’Eurogruppo del 20 febbraio scorso». Tsipras è stato invitato venerdì a Bruxelles dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Dijsselbloem ha chiarito che non ci saranno altri prestiti alla Grecia se non c’è prima accordo e applicazione delle riforme. «Potrei essere aperto a considerare un pagamento in più parti, se avremo un accordo complessivo e l’implementazione fosse decollata», ha aggiunto il presidente dell’Eurogruppo. «Siamo sulla strada giusta ma bisogna cominciare a correre perché il tempo è poco», ha commentato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
Nell’Eurogruppo Varoufakis ha attenuato la linea di scontro frontale con il ministro tedesco delle Finanze Wolfgang Schäuble, che era entrato nella riunione lanciando una specie di ultimatum a «realizzare quanto promesso» e ripetendo provocatoriamente più volte la parola «troika». Soprattutto l’ammonimento a distanza della cancelliera tedesca Angela Merkel, che aveva definito «molto difficile» la definizione di un accordo sulla Grecia, avrebbe convinto Tsipras a frenare l’irruenza negoziale del suo ministro delle Finanze. «A volte bisogna lavorare in modo discreto», ha commentato il commissario Ue per gli Affari economici, il socialista francese Pierre Moscovici, riferendosi informalmente all’intervista di Varoufakis al Corriere di domenica scorsa. Interpellato in proposito, il ministro greco dell’Economia ha confermato l’ipotesi di un referendum o di nuove elezioni nel caso tutte le proposte di Atene fossero respinte a Bruxelles. E ha attribuito a una titolazione «distorsiva» e «forzata» le interpretazioni rimbalzate sui principali media internazionali, che hanno irritato vari governi.
A riscaldare di nuovo l’ambiente ci ha pensato il ministro della Difesa Kammenos, leader della destra nazionalista: «Se l’Europa ci abbandona la inonderemo di immigrati, terroristi compresi, i documenti per arrivare a Berlino glieli daremo noi», ha minacciato.
Le tre nuove misure annunciate da Varoufakis riguardano il recupero di tasse evase. Una consente di presentare nuove dichiarazioni dei redditi sugli anni precedenti senza pagare multe. La seconda misura vuole evitare l’uso di società di intermediazione in Bulgaria e in altri Paesi per pagare meno tasse in Grecia. Infine vuole incoraggiare a chiedere fatture e ricevute fiscali trasformandole in titoli per partecipare a una lotteria. Atene ha comunque confermato di voler rispettare «il mandato ricevuto dagli elettori», che è incentrato sugli aiuti ai milioni di greci finiti in povertà.
Ivo Caizzi