Camusso scomunica Landini

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La coa­li­zione sociale fa risa­lire la tem­pe­ra­tura den­tro la Cgil: la nuova crea­tura di Mau­ri­zio Lan­dini, bat­tez­zata sabato scorso a Roma, torna a divi­dere le posi­zioni del segre­ta­rio Fiom da quelle di Susanna Camusso. Quest’ultima non sem­bra affatto gra­dire la piega presa dall’organizzazione lan­ciata dal lea­der delle tute blu, e non ne ha fatto mistero. Ieri nel corso della segre­te­ria Cgil si è par­lato pro­prio di coa­li­zione sociale, e alla fine ne è uscita una nota.
«La pro­po­sta di coa­li­zione sociale potrebbe essere una rispo­sta pos­si­bile», esor­di­sce il testo della segre­te­ria, che quindi mostra di non respin­gere, almeno nelle sue impli­ca­zioni teo­ri­che, la pro­po­sta di Lan­dini. Ma poi arriva la presa di distanza: «Que­sta domanda di poli­tica non può però por­tare né la Cgil né alcuna sua Strut­tura a sosti­tuirsi alla stessa poli­tica o alla pro­mo­zione di for­ma­zioni poli­ti­che. Per que­ste ragioni la coa­li­zione sociale così come viene pro­po­sta non rien­tra né può rien­trare tra le ini­zia­tive che la Cgil e le pro­prie Strut­ture pos­sono a qual­siasi titolo pro­muo­vere, fatte salve le scelte indi­vi­duali che non impli­chino il coin­vol­gi­mento delle Strutture».

«Va infatti riaf­fer­mata con forza l’autonomia della Cgil rispetto a tutte le ini­zia­tive che si col­lo­cano nell’alveo della poli­tica e del con­fronto tra schie­ra­menti poli­tici, sia pure con tratti che richia­mano più l’idea del movi­mento che non quella della forma par­tito. In assenza della auto­no­mia viene negata la nostra pecu­liare sog­get­ti­vità poli­tica», è la con­clu­sione della Cgil, che rilan­cia poi tutte le ini­zia­tive di con­tra­sto al Jobs Act e per il lavoro oggetto dell’ultimo diret­tivo, quello del 18 febbraio..

La prima stoc­cata a Lan­dini era arri­vata già dome­nica pome­rig­gio, dopo l’intervista del lea­der Fiom a In 1/2 ora di Lucia Annun­ziata. Il segre­ta­rio delle tute blu aveva spie­gato di muo­versi «den­tro la stra­te­gia della Cgil», di aver «infor­mato» Camusso della sua ini­zia­tiva e di par­lare con lei «alla luce del sole». Lan­dini ha spie­gato che c’è un per­corso aperto con la Cgil, discusso «da mesi», e che riguarda le ini­zia­tive di con­tra­sto al Jobs Act, con l’idea lan­ciata dalla stessa Camusso «all’ultimo diret­tivo Cgil dell’elaborazione di un nuovo Sta­tuto dei lavo­ra­tori», e poi, «forse un refe­ren­dum abrogativo».

Ma se è fuor di dub­bio che i due segre­tari sul per­corso con­tro il Jobs Act con­ver­gono, dall’altro lato la Cgil già dome­nica aveva voluto subito sot­to­li­neare invece che sulla coa­li­zione sociale, Lan­dini non può avere, né tanto meno riven­di­care, alcun via libera: «Né il segre­ta­rio né la segre­te­ria sono stati infor­mati della riu­nione di ieri della Fiom e tanto meno hanno espresso appog­gio a quel pro­getto», aveva pun­tua­liz­zato il por­ta­voce di Camusso.

Lan­dini, ieri, pro­prio nelle ore in cui si riu­niva la segre­te­ria della Cgil, aveva quindi contro-replicato: «La pro­po­sta di una coa­li­zione sociale non è di un sin­golo, ma è stata votata dall’assemblea Fiom di Cer­via, alla pre­senza di un rap­pre­sen­tante della segre­te­ria nazio­nale Cgil».

All’assemblea dei dele­gati Fiom di Cer­via del 27 e 28 feb­braio scorsi, in effetti la coa­li­zione sociale è l’oggetto del docu­mento appro­vato con ampia mag­gio­ranza (484 voti a favore): si dice espli­ci­ta­mente che la Fiom si impe­gnerà nella «costru­zione di un’ampia coa­li­zione sociale che abbia nella rea­liz­za­zione dei prin­cìpi fon­da­men­tali della Costi­tu­zione la pro­pria base pro­gram­ma­tica e di tra­sfor­ma­zione della società». E all’ultimo giorno dell’Assemblea, era pre­sente, e inter­ve­niva con le sue con­clu­sioni, uno dei segre­tari con­fe­de­rali della Cgil, Fabri­zio Solari.

A que­sto epi­so­dio si rife­ri­sce Lan­dini, che riven­dica costan­te­mente l’iniziativa dal basso della sua coa­li­zione: dalla stessa Fiom, che lo ha “auto­riz­zato” e in qual­che modo dele­gato a gui­darla, fino alle asso­cia­zioni e ai sin­goli che vor­ranno unirsi. Ma dall’altro lato, per por­tarla avanti, il segre­ta­rio della Fiom non rispar­mia gli inter­venti in tv, e su Face­book è nato ed è attivo da qual­che giorno il gruppo Coa­li­zione sociale con Lan­dini: una per­so­na­liz­za­zione forse neces­sa­ria visto che gli “anta­go­ni­sti” cui sot­trarre con­sensi (senza con que­sto voler fare un par­tito) sono tosti e molto agguer­riti — da Renzi a Grillo, fino a Sal­vini — ma che ine­vi­ta­bil­mente infa­sti­di­sce la Cgil e offre il fianco alle critiche.

Le pros­sime tappe: domani un con­ve­gno con le pro­po­ste Fiom per un nuovo Sta­tuto dei lavo­ra­tori (Roma, Audi­to­rium via Rieti, ore 14). Sabato 21 a Bolo­gna, sia la Fiom che la Cgil par­te­ci­pe­ranno alla mani­fe­sta­zione di Libera con­tro le mafie, E anzi la Cgil ha pun­tua­liz­zato ieri con una nota che sarà solo in Emi­lia, e non — come era stato scritto — alla ker­messe della mino­ranza Pd: «Non è pre­vi­sta alcuna par­te­ci­pa­zione della Con­fe­de­ra­zione a riu­nioni di mino­ranze di par­tito, di altri gruppi o for­ma­zioni politiche».

Infine, sabato 28, in Piazza del Popolo, per Unions, mani­fe­sta­zione della Fiom, ma che è anche la prima pub­blica della Coa­li­zione sociale: la Cgil non ha ade­rito for­mal­mente, ma Susanna Camusso ha detto in più occa­sioni che «fa parte del per­corso di mobi­li­ta­zione della Cgil». Biso­gnerà capire a que­sto punto chi verrà man­dato a dare man forte a Lan­dini, e con quale entu­sia­smo, dalla confederazione.



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