Migranti, un’altra strage in 29 muoiono assiderati “Soccorsi inadeguati”

by redazione | 10 Febbraio 2015 8:39

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LAMPEDUSA . Sono morti per il freddo, in 29, tutti uomini. Erano saliti su un barcone partito dalla Libia che in tutto trasportava centosei africani.
Sette sono morti nel pomeriggio di domenica, gli altri avevano intravisto la salvezza quando due motovedette della Guardia costiera erano arrivate nella notte, affrontando il mare forza 8 e le onde alte 9 metri che hanno reso difficoltose le operazioni di soccorso. Su quelle motovedette senza cabinato, invece, il freddo ha stroncato altri 22 migranti, mentre ferme in porto, a Malta e ad Augusta, per rifornimento e cambio equipaggio c’erano le due navi d’altura che avrebbero potuto soccorrere in modo più sicuro il barcone alla deriva nelle acque libiche.
Morti che hanno scatenato la polemica. Un «orrore» lo definisce il presidente della Camera, Laura Boldrini. «Persone morte non in un naufragio, ma per il freddo. Queste le conseguenze del dopo Mare Nostrum», ha aggiunto con un tweet.
L’allarme dal barcone, che si trovava a circa 110 miglia da Lampedusa, era partito nel pomeriggio di domenica. Due mercantili avevano raggiunto i migranti, in attesa delle motovedette in arrivo da Lampedusa. Accanto a chi non ce l’ha fatta, i 79 superstiti: per il più grave elisoccorso verso Trapani. Tutti gli altri, vivi e morti, sbarcati a Lampedusa. Nel pomeriggio di ieri altre due imbarcazioni, alla deriva nel Canale di Sicilia, sono state soccorse dai mezzi della guardia costiera e da un mercantile dirottato in zona. I due gommoni si trovavano al largo della Libia, stessa zona dove è stato soccorso l’altro barcone. A bordo del primo due persone avvistate dall’Atr della Guardia costiera e tratte in salvo con una zattera, ma non è escluso che ci siano dei dispersi in mare. Il secondo gommone, con a bordo una trentina di migranti, è invece stato raggiunto da un mercantile dirottato in zona.
Sull’ennesima tragedia di migranti la procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta, mentre imperversa la polemica sui limiti di Triton.
«Facciamo ancora una volta appello all’Europa, perché intervenga e non lasci sola l’Italia», afferma in una nota Kalid Chaouki, deputato del Pd. «Occorrono scelte coraggiose che rispettino la gente», dice a Radio Vaticana Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento. Mentre il leader della Lega Matteo Salvini annuncia che chiederà al presidente della Commissione europea Jean Claude Junker di sospendere Triton e sollecita le dimissioni di Angelino Alfano.
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