«Il lavoro gratis all’Expo è illegittimo»

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Il Forum diritti lavoro, un’associazione com­po­sta da giu­ri­sti, avvo­cati e sin­da­ca­li­sti con sede a Roma, invierà un espo­sto all’ispettorato del lavoro di Milano con­tro l’intesa sul lavoro gra­tuito all’Expo siglata dai sin­da­cati con­fe­de­rali Cgil, Cisl e Uil con Expo spa il 23 luglio 2013.
È il primo passo che annun­cia una denun­cia più det­ta­gliata quando, dal primo mag­gio, i volon­tari avranno ini­ziato ad ope­rare nelle fun­zioni pre­vi­ste nell’articolo 5 della con­te­stata intesa. Due i motivi di un’azione legale che può essere esplo­siva: vio­la­zione della legge qua­dro del 1991 sul volon­ta­riato e quella che vieta l’interposizione ille­cita di manodopera.

Nella nota tec­nica dell’esposto viene spie­gato che per volon­ta­riato s’intende un’attività «pre­stata in modo per­so­nale, spon­ta­nea e gra­tuita» per un’organizzazione «senza fini di lucro anche indi­retto ed esclu­si­va­mente per fini di soli­da­rietà». La società Expo 2015 che potrà atti­vare fino a 18.500 rap­porti di lavoro volon­ta­rio «non può essere con­si­de­rata un ente soli­da­ri­stico» scri­vono i giu­ri­sti che riscon­trano «l’assoluta assenza dei neces­sari fini di soli­da­rietà» nell’esposizione mila­nese dedi­cata al sug­ge­stivo tema: «Nutrire il pia­neta, ener­gia per la vita».

Per loro si tratta di «un evento esclu­si­va­mente orien­tato a fini di lucro». Nell’esposto ven­gono anche ana­liz­zate le man­sioni dei volon­tari, quelle che a parere dell’amministratore dele­gato dell’Expo Giu­seppe Sala ver­ranno pre­miate con un «pal­mare e una divisa di lavoro». I volon­tari ver­ranno uti­liz­zati per acco­gliere i visi­ta­tori all’ingresso, indi­riz­zare verso le bigliet­te­rie e le aree di pre­no­ta­zione, dare infor­ma­zioni e distri­buire materiali.

I pro­mo­tori dell’esposto riten­gono che que­ste atti­vità rien­trino a pieno titolo nel con­tratto nazio­nale e rispon­dono ai com­piti tra­di­zio­nali asse­gnati a chi lavora nel set­tore dell’«assistenza fie­ri­stica» e sono sovrap­po­ni­bili a quelle dei lavo­ra­tori subor­di­nati. A soste­gno di que­sta tesi citano una sen­tenza della Corte di Cas­sa­zione (1833/2009) del 21 mag­gio 2008 che riguar­dava alcuni volon­tari inse­riti for­mal­mente in una coo­pe­ra­tiva ma che, in realtà, pre­sta­vano il loro lavoro nell’ambito delle atti­vità isti­tu­zio­nali di un comune. Pra­ti­ca­mente lavo­ra­vano gra­tis, sosti­tuendo il per­so­nale addetto. Sulla base di que­sta sen­tenza si ipo­tizza l’interposizione ille­cita di mano d’opera per l’accordo sin­da­cale all’Expo. Uno dei pas­saggi della sen­tenza rap­pre­senta, in maniera pla­stica, il senso dell’esposto, ma più in gene­rale, anche quello delle pro­te­ste che l’accordo sin­da­cale ha sol­le­vato in un anno e mezzo. «Non è suf­fi­ciente il “nomen iuris” di volon­ta­rio per esclu­dere la sus­si­stenza di un rap­porto di lavoro».

Il Forum Diritti lavoro chiede il rico­no­sci­mento della retri­bu­zione e di tutte le altre inden­nità e tutele pre­vi­ste dalla legge e dalla con­trat­ta­zione col­let­tiva ai «volon­tari». Le «atti­vità ausi­liari» che, a par­tire dal primo mag­gio, ver­ranno svolte dai dan­nati del grande evento per due set­ti­mane a turno, cin­que ore al giorno, dovranno essere retri­buite come pre­vede la legge. «Se Expo, in quanto uti­liz­za­tore di tale lavoro volon­ta­rio, non desi­sterà dal ricor­rere a tali atti­vità la vio­la­zione della legge del 1991 sarebbe pla­teale – sostiene l’avvocato Carlo Guglielmi — Se invece lo facesse qual­che “capo­rale” del volon­ta­riato secondo me ci sarebbe ancora più mate­ria per l’intervento dell’ispettorato. Sarebbe una vio­la­zione della legge che vieta l’interposizione ille­cita di mano­do­pera che è ancora par­zial­mente un reato. Allora il forum dei diritti non pre­sen­terà solo una segna­la­zione, ma una vera e pro­pria denun­cia sia all’ispettorato del lavoro che alla Pro­cura della repub­blica. Anche i sin­goli lavo­ra­tori potranno atti­varsi indi­vi­dual­mente. I legali del forum saranno a loro disposizione».

«L’incredibile accordo sin­da­cale sot­to­scritto da Cgil Cisl Uil viola leggi e con­tratti sul piano sala­riale, nor­ma­tivo, con­tri­bu­tivo, su quello della sicu­rezza del lavoro. Tutte le auto­rità ispet­tive pub­bli­che devono inter­ve­nire essendo pas­si­bili in caso con­tra­rio di omis­sione di atti di uffi­cio. E in que­sto caso toc­cherà alla magi­stra­tura sul piano civile e anche penale inter­ve­nire». I pro­mo­tori dell’iniziativa par­te­ci­pe­ranno alla mani­fe­sta­zione del 28 feb­braio a Milano con­tro il Jobs Act e il lavoro gra­tis all’Expo.



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