Giuliano Pisa­pia: «Chi non lavora alla Scala il primo maggio è un po’ ideologico»

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 In nome dei «nuovi posti di lavoro» creati dall’Expo, la prima della Turan­dot si deve tenere alla Scala il primo mag­gio 2015. Lo ha riba­dito ieri il sin­daco Giu­liano Pisa­pia ai micro­foni di Mix24 su Radio 24. Per il primo cit­ta­dino di Milano la posi­zione dei dele­gati e degli iscritti alla Cgil che hanno deciso di rispet­tare la festa dei lavo­ra­tori e non lavo­rare nel primo giorno del grande evento è una deci­sione «sba­gliata per­ché il primo mag­gio è la festa dei lavo­ra­tori, ma il suc­cesso di Expo por­terà nuovi posti di lavoro, tanti, e credo che i sin­da­cati devono pre­oc­cu­parsi anche se non soprat­tutto di que­sto». L’ambivalenza di que­sta posi­zione sta nella con­giun­zione avver­sa­tiva del «ma» pre­sente nella frase appena citata e rispec­chia la posi­zione del centro-sinistra mene­ghino e dei sin­da­cati rispetto al lavoro gra­tuito all’Expo (tranne la Fiom Lom­bar­dia e quelli di base). La spe­ranza in una futura cre­scita dell’occupazione lascia gli eco­no­mi­sti più che dub­biosi, ma ha comun­que spinto i sin­da­cati a fir­mare nel 2013 l’accordo che pre­vede il volon­ta­riato all’Expo. Pisa­pia ha defi­nito inol­tre l’opposizione della Rsa della Scala non «cor­po­ra­tiva», ma «ideo­lo­gica. Per il sin­daco in quota Sel è «un po’ anco­rata al pas­sato senza guar­dare al futuro». La pensa così anche la segre­ta­ria gene­rale della Cgil Susanna Camusso: «Noi difen­diamo il fatto che ci siano feste civili nel Paese da sal­va­guar­dare — ha detto — ma Expo è un evento ecce­zio­nale di svi­luppo e cre­scita del tutto irri­pe­ti­bile». Pisa­pia sostiene di avere «ele­menti seri per dire che la scelta di non lavo­rare il primo mag­gio sarà supe­rata». Se ne deduce che il con­flitto tra i ver­tici della Cgil e la loro base verrà risolto. Ancora però non si sa come. Ieri sul sito Mila­noX un lavo­ra­tore della Scala ha con­fer­mato: «Il primo mag­gio noi non lavoriamo»



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