Rajapaksa ha dominato la politica dello Sri Lanka per dieci anni – era presidente dal 2005 – ed è da molti considerato il responsabile della fine della guerra civile; ma è stato molto criticato per il modo in cui concluse la guerra – è stato accusato di aver sterminato migliaia di civili appartenenti al gruppo etnico dei tamil – e anche per come ha accentrato il potere su di sé cercando di non privarsene. Rajapaksa non avrebbe potuto candidarsi a un terzo mandato presidenziale se non avesse fatto cambiare la Costituzione.
Maithripala Sirisena, che ha 63 anni, fino a pochi mesi fa era un suo alleato, ministro della Salute nel suo governo. Si definisce un contadino, parla solo singalese (una delle due lingue ufficiali del paese, l’altra è il tamil: sia Rajapaksa che Sirisena sono singalesi, il principale gruppo etnico in Sri Lanka) ed è molto popolare nelle zone rurali e tra i singalesi buddisti che sono anche la maggioranza nel paese. Sirisena ha promesso cambiamenti radicali nei primi cento giorni del suo governo, comprese diverse modifiche costituzionali: ha detto che metterà fine alla corruzione, che lavorerà per una società senza droghe, alcolici o sigarette e che darà sostegno ai più poveri.
Sirisena si è guadagnato il sostegno di personaggi politici rilevanti e di circa 40 partiti e gruppi politici: c’è per esempio il principale partito di opposizione United National Party; c’è il Jathika Hela Urumaya, partito guidato dai monaci buddisti, e c’è lo Sri Lanka Muslim Congress che riunisce i voti della comunità musulmana del paese; c’è la Tamil National Alliance che rappresenta la minoranza induista e di lingua tamil (musulmani e tamil insieme costituiscono quasi un quarto della popolazione con diritto di voto). Con Sirisena c’è, soprattutto, anche una parte della United People’s Freedom Alliance (coalizione attualmente al governo) a cui appartiene anche lo Sri Lanka Freedom Party, il partito del presidente uscente. Dei 161 parlamentari che fanno parte dell’alleanza, 23 hanno dichiarato il loro sostegno a Sirisena. L’Economist scrive che il tasso di defezione nei confronti di Rajapaksa in questa campagna elettorale è stato tra i più alti che si siano mai visti in Sri Lanka e costituisce anche la più importante novità degli ultimi anni.
foto: il nuovo presidente dello Sri Lanka, Maithripala Sirisena. (LAKRUWAN WANNIARACHCHI/AFP/Getty Images)