L’Europa apre al negoziato sul debito Euro e Borse tengono, giù solo Atene
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Bruxelles «Siamo pronti e in grado di lavorare con il nuovo governo greco» mantenendo «gli accordi già sottoscritti». Il presidente olandese dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha così ufficialmente aperto la trattativa con Atene al termine della riunione a Bruxelles dei 19 ministri finanziari, rendendo anche nota una prima telefonata con il «probabile futuro ministro dell’Economia greco», durata secondo il commissario Ue degli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, «14 minuti e mezzo». Fonti di stampa greche lo hanno individuato in Yannis Varoufakis, che avrebbe già ricevuto da Bruxelles l’offerta di estensione degli aiuti in cambio di una rinuncia ai propositi di autoriduzione del debito.
Il caso Grecia è stato inseri-to d’urgenza nell’agenda della riunione a Bruxelles di quattro presidenti di istituzioni comunitarie, Mario Draghi della Bce, il lussemburghese Jean-Claude Juncker della Commissione Ue, il polacco Donald Tusk del Consiglio dei 28 governi e Dijsselbloem. Nel pranzo di lavoro è stata recepita la linea di apertura, orientata a evitare «strappi» con Atene, anticipata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel venerdì scorso, quando ormai si profilava la larga vittoria elettorale di Tsipras sull’ex premier Antonis Samaras, che appartiene all’europartito Ppe della cancelliera e ha applicato le dure misure di austerità sollecitate da Berlino in cambio dei prestiti di salvataggio. Dalla riunione dell’Eurogruppo tenutasi poco dopo, sempre a Bruxelles, si attendevano indicazioni specifiche sull’estensione dei prestiti e dei termini di pagamento dei debiti greci. Dijsselbloem e Moscovici hanno però rinviato a quando saranno note le richieste di Tsipras, che ha vinto le elezioni dopo una campagna elettorale incentrata contro le misure di austerità imposte al suo Paese dalla troika.
Sulla stessa linea dell’Ue si è espressa la francese Christine Lagarde, direttore del Fmi, che ha dichiarato: «Siamo pronti a continuare a sostenere la Grecia e siamo ansiosi di discutere con il nuovo governo». Dijsselbloem ha sottolineato che «i mercati hanno reagito in modo moderato» alla vittoria di Tsipras. Le principali Borse europee sono salite con Atene in controtendenza.
La disponibilità al dialogo dell’Europa con l’estrema sinistra greca resta diversificata tra i vari Paesi membri. Italia, Francia e Belgio, che chiedono più flessibilità nei vincoli Ue di bilancio per loro stessi, appaiono più vicini ad Atene. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha sollecitato per la Grecia «una soluzione sostenibile nel tempo». Germania, altri Stati del Nord e le istituzioni europee vorrebbero limitarsi all’estensione degli aiuti e a una dilazione del pagamento dei debiti. A Berlino, Bruxelles e Francoforte stanno però considerando anche le tensioni politiche in vari governi Ue per la crescita dei consensi all’estrema sinistra greca e spagnola, che è collegabile agli effetti negativi delle misure di austerità Ue per larghe parti della popolazione.
Ivo Caizzi
Sulla stessa linea dell’Ue si è espressa la francese Christine Lagarde, direttore del Fmi, che ha dichiarato: «Siamo pronti a continuare a sostenere la Grecia e siamo ansiosi di discutere con il nuovo governo». Dijsselbloem ha sottolineato che «i mercati hanno reagito in modo moderato» alla vittoria di Tsipras. Le principali Borse europee sono salite con Atene in controtendenza.
La disponibilità al dialogo dell’Europa con l’estrema sinistra greca resta diversificata tra i vari Paesi membri. Italia, Francia e Belgio, che chiedono più flessibilità nei vincoli Ue di bilancio per loro stessi, appaiono più vicini ad Atene. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha sollecitato per la Grecia «una soluzione sostenibile nel tempo». Germania, altri Stati del Nord e le istituzioni europee vorrebbero limitarsi all’estensione degli aiuti e a una dilazione del pagamento dei debiti. A Berlino, Bruxelles e Francoforte stanno però considerando anche le tensioni politiche in vari governi Ue per la crescita dei consensi all’estrema sinistra greca e spagnola, che è collegabile agli effetti negativi delle misure di austerità Ue per larghe parti della popolazione.
Ivo Caizzi
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