GERUSALEMME . La Corte penale internazionale (Cpi) ha aperto un’inchiesta preliminare per verificare se siano stati commessi “crimini di guerra” durante il conflitto della scorsa estate tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Ma l’indagine riguarda anche alcune fazioni palestinesi nonché il lancio di razzi da parte di Hamas su territori altamente popolati. «Il procuratore del Tribunale penale internazionale Fatou Bensouda ha aperto un’inchiesta preliminare sulla situazione in Palestina — ha fatto sapere l’ufficio dei procuratori del Cpi — che non equivale a un’indagine, ma si tratta di esaminare le informazioni a disposizione in modo da poter essere pienamente informati e valutare se ci sia una base ragionevole per procedere con un’indagine», ha spiegato il Cpi. L’Autorità palestinese lo scorso primo gennaio nell’aderire alla Corte ne aveva riconosciuto la competenza a partire dal 13 giugno 2014, data in cui Israele lanciò una vasta campagna di arresti nella Cisgiordania occupata edando poi il via alla guerra su Gaza, nella quale morirono 2100 persone, gran parte delle quali civili. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha deprecato la decisione del Tribunale. «È scandaloso che pochi giorni dopo che dei terroristi hanno massacrato ebrei in Francia, il procuratore del Tpi apra un’inchiesta contro lo Stato ebraico», ha detto Netanyahu, «E questo perché difendiamo i nostri cittadini da Hamas, un gruppo terrorista… Sfortunatamente ciò fa sì che questo Tribunale sia parte del problema e non della soluzione».
L’Autorità nazionale palestinese aveva presentato domanda di adesione al Tpi il 1 gennaio. Il presidente palestinese Abu Mazen aveva chiesto alla Corte di indagare sui crimini commessi da Israele «nei Territori palestinesi occupati, compresa Gerusalemme Est, dal 13 giugno 2014». Compresi anche i 51 giorni di conflitto di questa estate tra Hamas e Israele nella Striscia di Gaza, costati la vita a più di 2.100 palestinesi, la maggior parte civili secondo l’Onu. Da parte israeliana, nel conflitto hanno perso la vita 67 persone. «Lo statuto di Roma non impone alcuna scadenza per prendere una decisione relativa a un esame preliminare » ha ricordato l’ufficio della procura della Cpi: una simile procedura è già in corso in Afghanistan, Colombia, Georgia, Guinea, Honduras, Iraq, Nigeria ed Ucraina.