Innocenti e insospettabili per sfuggire ai controlli Ecco come le usano i militanti

Innocenti e insospettabili per sfuggire ai controlli Ecco come le usano i militanti

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WASHINGTON Gli attentatori di al Zarkawi sono stati tra i primi a usare questa tattica, in Iraq. Uomini-bomba mandati in missione insieme a un complice che aveva il compito di attivare la carica. Una tattica per evitare ripensamenti dell’ultimo istante. E il modus operandi è stato adottato in Nigeria da Boko Haram con un’applicazione ancora più crudele. Hanno costretto delle bambine a indossare i corpetti esplosivi.
Il movimento jihadista è passato all’inizio dell’estate ad una nuova fase di azioni suicide condotte da donne. In giugno, una di loro si è lanciata contro una postazione militare, gesto che ha aperto un’offensiva senza precedenti. Come altre fazioni, Boko Haram è ricorso alle ragazze per ragioni propagandistiche — attirano maggiormente l’attenzione — e per motivi tattici, in quanto possono essere meno sospette rispetto agli uomini. Non contento, il leader Abubakar Shekau ha abbassato l’età delle «prescelte» destinate a morire nelle missioni sacrificali. Prima ragazzine adolescenti, adesso delle bambine intorno ai dieci anni.
L’organizzazione terroristica ha creato un reparto femminile con compiti inizialmente di supporto, poi è nato un nucleo di donne con il compito di adescare e convincere ragazze avviate al fronte kamikaze. Non è un caso se il numero di attacchi senza ritorno sia aumentato in Nigeria. Nel 2013 erano stati segnalati 3 attentati di questo tipo, l’anno dopo la cifra è balzata a 32. E nei primi dieci giorni di gennaio sono stati registrati molti altri episodi. Una buona parte delle esplosioni hanno avuto per protagoniste ragazze o donne: ormai sono una ventina se si considera anche il 2014.
Di frequente, Boko Haram le ha mandate a morire in coppia. Una ragazza attiva la carica in mezzo a un mercato provocando le prime vittime. Poi tocca alla complice, che fa detonare la sua quando arrivano i soccorsi. Nulla di nuovo, metodo conosciuto ma sempre efficace.
Determinato a purificare con il sangue il territorio nigeriano, Shekau ha poi ordinato di coinvolgere anche le minori. Innocenti, ingenue, insospettabili, dunque facili da far passare attraverso le maglie della sicurezza. E per essere sicuro del successo le ha fatte accompagnare da un militante adulto o magari da una reclutatrice. Sono loro che premono il radiocomando, sono loro i veri assassini. Molto scaltri, cinici, di solito considerano le attentatrici alla stregua di robot, pedine spendibili. Uno studio condotto sui kamikaze palestinesi e i loro «gestori» nella seconda intifada lo ha evidenziato. Raramente provavano senso di colpa, anche perché spesso avevano alle spalle vite difficili o storie familiari complicate.
Le analisi degli studiosi dicono che il fenomeno delle «bombe che camminano» è in continua espansione. Nell’ultimo anno si sono verificati in tutto il mondo 592 attacchi suicidi, un incremento del 94%, con oltre 4 mila vittime.


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