Ilva, parte il salvataggio. Ma il decreto solleva molti dubbi

Ilva, parte il salvataggio. Ma il decreto solleva molti dubbi

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È per l’Ilva di Taranto il primo decreto dell’anno: pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, avvia il piano di salvataggio del polo siderurgico. Ma il testo del provvedimento, con gli interventi annunciati da Renzi alla vigilia di Natale, ha molti punti controversi: su tutti, l’introduzione di una norma che garantisce l’immunità penale per il commissario e i suoi incaricati. L’articolo 2, comma 6, dispone infatti che l’osservazione delle disposizioni del piano ambientale del 14 marzo 2014 «equivale all’adozione ed efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione», parametri previsti dal decreto legislativo del 2001 per valutare la responsabilità degli enti. E che «le condotte poste in essere in attuazione del Piano di cui al periodo precedente non possono dar luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario e dei soggetti da questo funzionalmente delegati, in quanto costituiscono adempimento delle migliori regole preventive in materia ambientale, di tutela della salute e dell’incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro».
Inoltre il Piano si intende attuato se entro il 31 luglio 2015 saranno realizzate «almeno nella misura dell’80% le prescrizioni in scadenza a quella data». Per il restante 20%, sarà emanato un altro decreto da Palazzo Chigi, su proposta del ministero dell’Ambiente, con una nuova scadenza.
Dura la reazione del leader dei verdi, Angelo Bonelli: «È uno scandalo l’immunità penale per il commissario e i suoi funzionari. E non si sa che fine faccia l’altro 20% delle prescrizioni, nel quale rientra la parte più consistente, come la copertura dei parchi minerari. Questo è un condono ambientale». Nel decreto, inoltre, manca il finanziamento di 30 milioni a Taranto per un progetto di ricerca sui tumori, specialmente quelli infantili. Il governo, per bocca del sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio rassicura: «I fondi ci sono e il progetto si farà insieme alla regione Puglia, il governo metterà le risorse, i 30 milioni di fondi sono già stati accantonati ».
Nei prossimi giorni il decreto passerà all’esame delle Camere, ma con la sua entrata in vigore l’attuale commissario straordinario Piero Gnudi può già chiedere l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria avviando così la costituzione di una new company a controllo pubblico.


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