ROMA La disoccupazione, che continua a dilagare tra i giovani, fa segnare dal 1977 un nuovo record negativo in Italia. In Germania, invece, è la metà di quella nello Stivale. Sindacati e partiti di opposizione criticano le politiche del governo. Non la pensa così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che, pur preoccupato per gli under 25, invita ad aspettare le ricadute di Jobs act e legge di Stabilità: «Solo nei prossimi mesi si potranno vedere gli effetti delle riforme». Stessa opinione dal premier, Matteo Renzi, e dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
Intanto l’Istat rivela che il tasso di disoccupazione a novembre 2014 sale ancora, raggiungendo il 13,4%, in aumento (+0,2%) rispetto ad ottobre: si tratta del massimo storico dall’inizio sia delle serie mensili (gennaio 2004), sia delle trimestrali (37 anni fa). Complessivamente i disoccupati a novembre sono 3 milioni e 457 mila, cioè 40 mila in più rispetto a ottobre e 264 mila in più su base annua. Nello scorso mese gli occupati erano 22 milioni e 310 mila, ma in diminuzione dello 0,2% sia rispetto a ottobre 2014 (-48 mila) sia su base annua (-42 mila). Dolenti note pure dal tasso di disoccupazione tra i giovani (da 15 a 24 anni) a novembre 2014 balza al 43,9%, in rialzo (+0,6%) su ottobre. Anche in questo caso si tratta del valore più alto mai registrato. Secondo l’Istat sono in cerca di lavoro ben 729 mila under 25. Unico dato positivo: il tasso di inattivi (da 15 a 64 anni) che resta fermo al minimo storico del 35,7%. In un anno sono diminuiti di 312 mila unità.
La tendenza degli ultimi mesi sembra quindi associare a un calo dell’inattività e dell’occupazione, un aumento della disoccupazione.
Tutto un altro clima, invece, in Germania, dove la percentuale di chi non ha un lavoro scende al minimo storico (6,5%). Situazione sotto controllo anche in Europa: la disoccupazione è stabile, con un tasso a novembre dell’11,5% nell’Eurozona (18 Stati, la Lituania il 19°, è intrata l’1 gennaio 2015) e del 10% nell’Ue (28 Stati).
Tra chi critica l’esecutivo, il senatore M5S Nicola Morra scrive sul blog di Beppe Grillo: «Mentre 3 milioni e mezzo di italiani sono senza lavoro, il governo Renzi presenta una riforma che faciliterà altri licenziamenti». Maurizio Sacconi (Area popolare) chiede «più coraggio per invertire la tendenza in atto». E Giorgia Meloni (Fdi-An) invita la politica a «occuparsi dei veri problemi dell’Italia». Più dura Serena Sorrentino (Cgil): «Il governo non è in grado di rilanciare la crescita perché non punta sulla creazione di lavoro». Filippo Taddei (Pd) replica: «I dati confermano l’urgenza delle riforme». E il ministro Poletti aggiunge: «Il numero assoluto degli occupati tra i 15 e i 24 anni rimane stabile rispetto ai mesi precedenti, mentre il tasso di disoccupazione generale viene influenzato dal costante aumento degli inattivi che cercano lavoro: il loro numero infatti a novembre è il più basso degli ultimi due anni».
Francesco Di Frischia