by redazione | 30 Gennaio 2015 12:27
Ha finito di scontare la pena nel giugno scorso. E in attesa del reintegro in polizia, ha ottenuto un contratto di consulenza con Finmeccanica per occuparsi del settore della sicurezza. Gilberto Caldarozzi, l’ex capo del Servizio centrale operativo, condannato a tre anni e otto mesi di reclusione nel processo per l’irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001, lavora per la holding specializzata in sistemi di difesa guidata da Mauro Moretti da un paio di settimane. Ha raggiunto l’attuale presidente dell’Ente, Gianni De Gennaro, all’epoca capo della polizia, del quale Caldarozzi era certamente uno dei collaboratori più stretti. Diventato famoso per aver catturato tra gli altri il boss mafioso Bernardo Provenzano, l’alto funzionario è stato riconosciuto colpevole di falso per aver firmato i verbali che attestavano il sequestro delle bottiglie molotov all’interno della Diaz durante il blitz nella notte tra il 20 e il 21 luglio di quattordici anni fa. E per questo, oltre alla condanna, interdetto per cinque anni dai pubblici uffici. Dopo la sentenza definitiva pronunciata dalla Cassazione, i giudici del tribunale del Riesame di Genova gli avevano negato l’affidamento in prova ai servizi sociali. Decisione poi ribadita dalla Suprema Corte. Gli otto mesi di pena (il resto era coperto dall’indulto) li ha scontati agli arresti domiciliari con il permesso di lavorare presso l’ufficio sicurezza di un istituto di credito e svolgere attività di volontariato in un’associazione antiracket. Nessun commento viene dai diretti interessati, l’unica indiscrezione filtrata da Finmeccanica è che si tratta di una consulenza con contratto a tempo determinato. Una limitazione che probabilmente non basterà per evitare le polemiche.
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