Sangue anche nello Yemen, 15 alunne uccise

Sangue anche nello Yemen, 15 alunne uccise

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La bomba era sotto le patate: il kamikaze al volante si è fatto esplodere al checkpoint, proprio mentre passava uno scuolabus. A bordo c’erano bambine. Alunne delle elementari. In quindici sono morte dilaniate. In quindici, in una zona anonima dello Yemen popolata da poco più di 50mila abitanti e controllata dai ribelli sciiti Houthis: distretto di Radaa, governatorato di Al Bayda. Nel Paese delle spose bambine, una strage di bambine che tornavano a casa con i libri di scuola.
Non è chiaro, riporta la Bbc , se gli attentatori volessero colpire lo scuolabus o sia stato un caso. Non è certo il numero delle vittime: al bilancio del ministero della Difesa si è aggiunto quello degli Interni, secondo cui tre bambine sono morte, 37 ferite, 8 in gravi condizioni.
Queste differenze non devono sorprendere: lo Yemen è un Paese sfasciato, in preda a una guerra intricata. I ribelli Houthis sono alleati alla fazione dell’ex presidente Saleh, rimosso nel 20011: le loro milizie da settembre controllano la capitale Sana’a e lottano con i fedeli del presidente Abed Rabbo Mansour Hadi insediatosi con il placet dell’Onu. Nemici vicini di casa, che non si accordano per la formazione di un governo in cui i ribelli amici di Saleh (il cui partito è maggioranza in Parlamento) chiedono più potere. In questa complicata partita si inserisce l’agguerrito braccio locale di Al Qaeda, che controlla ampie zone del Sud-Est (dove il fallito blitz Usa ha portato di recente all’uccisione di due ostaggi occidentali). Due anni fa Al Qaeda aveva conquistato il distretto di Radaa, teatro della strage di ieri, ritirandosi dopo aver liberato centinaia di detenuti. Da ottobre sono i rivali sciiti, i ribelli Houthis che presidiano la capitale, i fragili signori dell’area. Era protetto da loro miliziani il checkpoint dove sono saltate in aria le bambine. Era un loro leader l’obiettivo di un secondo attacco, un’autobomba esplosa alla casa di Abdullah Idris.
In mezzo a questa guerra multilaterale cercando di schivare le violenze vivono 24 milioni di persone. Circa il 50% ha meno di 15 anni, il 2,7% supera i 65. Paese giovane, 6,5 figli per donna. L’angolo più povero della Penisola Arabica, dove permane la tradizione di far sposare le ragazze giovanissime. E dove ieri in un strada polverosa si sono mischiati corpi straziati e sacchi d patate, sangue e libri di scuola.
Michele Farina

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