Accantonata per ora la local tax, il bilancio della Tasi (2,5 per mille sulla rendita catastale più uno 0,8 per mille per i Comuni che intendono concedere detrazioni) si presta a molte critiche. Disagio viene segnalato per il groviglio delle aliquote e per le detrazioni: ci sono circa 100 mila combinazioni. Senza contare che quest’anno ha dovuto pagare la Tasi anche chi è in affitto.
E il costo? Secondo la Uil sarà di 156 euro medi a famiglia per una abitazione principale (detrazioni comprese), ma se si prendono a riferimento le città capoluogo i costi salgono a 197 euro a famiglia con punte di 400 euro a Torino, 391 a Roma e 300 a Milano.
A quanto ammonta l’incasso del fisco nel tax-day odierno? La Tasi, che si paga per tutte le prime case e sulle seconde case dove è stato previsto da Municipi (ad esempio a Roma, Milano, Bergamo e Verona ecc.), consentirà ai sindaci di incassare 1,9 miliardi (che si aggiungono ad altrettanti pagati con l’acconto). Si paga anche l’ultima rata dell’Imu, rima- sta in vigore per le seconde abitazioni e gli altri immobili, che in grandissima parte affluirà nelle casse dei sindaci (capannoni e alberghi li incassa lo Stato), e costerà oggi agli italiani ben 10,5 miliardi (21 miliardi in totale su base annua). La partita Tasi-Imu comporterà un versamento, calcolato dalla Uil servizio politiche territoriali, pari a 12,5 miliardi.
Il ministero dell’Economia tuttavia non ci sta a passare per chi spreme il contribuente. Con una nota emessa in serata gli uomini di Padoan hanno sottolineato che se si guarda alla prima casa, rispetto al 2012, il gettito è sceso del 13,9 per cento per l’accoppiata Imu-Tasi (l’Imu è rimasta per le prime case di lusso) e che comunque non ci troviamo di fronte ad «picco particolarmente elevato » quest’anno: nel mese di dicembre il gettito sarà intorno all’11 per cento del gettito annuo, sostanzialmente in linea con quanto pagato negli anni passati. Quanto al tax day, per il Tesoro, è stato fatto per «facilitare i pagamenti ».
Se buona parte della tredicesima e dei bonus andrà comunque alla casa, altre imposte sono in agguato nella data fatidica di oggi. Mano al portafoglio dunque per pagare oltre la Tasi sull’abitazione principale e l’Imu sulle seconde case, anche la Tari-rifiuti, il versamento dell’Iva e le ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti. In tutto 44 miliardi, secondo i calcoli della Cgia di Mestre. Il consueto versamento dell’Iva garantirà l’importo più cospicuo, pari a 16 miliardi di euro; dalle ritenute Irpef dei lavoratori dipendenti l’erario incasserà altri 12 miliardi mentre dal versamento dell’Irpef dei lavoratori autonomi arriverà 1 miliardo.