Prende forma così la riforma del mercato del lavoro con l’intento dell’esecutivo, questa volta, di aprire un dialogo con i sindacati, dopo lo sciopero generale di Cgil e Uil. Per venerdì prossimo, 19 dicembre, infatti, il ministro Poletti ha convocato le organizzazioni sindacali per fare il punto sui decreti delegati. «Una novità», secondo il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Un segnale di disponibilità a discutere, ha aggiunto il leader sindacale. «Poi ovviamente — ha spiegato — siamo curiosi di sapere cosa ci dirà e che significato avrà l’incontro». Giudizio analogo è arrivato da Cisl e Uil. Sembra dunque chiara la volontà di abbassare i toni della polemica. Non poco hanno inciso le parole pubbliche del Presidente Giorgio Napolitano di ieri, come, in via riservata, quelle pronunciate in occasione della precettazione dei ferrovieri prima dello sciopero generale del 12 dicembre.
Va da sé che non ci sarà alcuna marcia indietro del governo visto che la legge delega è già stata pubblica sulla Gazzetta Ufficiale. C’è però l’apertura a tenere conto delle osservazioni che arriveranno dai sindacati sui decreti attuativi. E la mossa di inserire da subito anche l’abolizione dei cocopro può essere letta come una ulteriore prova di voler abbandonare lo scontro. Certo, con i decreti, arriverà la nuova versione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il reintegro in caso di licenziamento senza giusta causa non ci sarà più per i licenziamenti economici; resterà solo per quelli discriminatori e per alcuni disciplinari specificatamente indicati. Il governo punta comunque a ridurre i margini di intervento discrezionale da parte dei magistrati. Slitterà invece alla seconda metà del prossimo anno il decreto per la riforma complessiva degli ammortizzatori sociali.