Come già accaduto immediatamente dopo la morte dei due agenti, uccisi a freddo lo scorso 20 dicembre, anche ieri, al funerale di una delle due vittime, le migliaia di poliziotti che hanno occupato lo spazio esterno alla chiesa, assistendo alla celebrazione su un maxi schermo, hanno girato le spalle quando è comparso Bill De Blasio. Divise blu che si voltano, in uno strambo balletto polemico e dal grande impatto mediatico.
Gli uomini in divisa sono uguali in tutto il mondo: il loro spirito di corpo, la loro «solidarietà», non ammette distrazioni da chi dovrebbe coccolarli e difenderli sempre e comunque, e raggiunge picchi di «cameratismo» quando ad essere colpito è uno di loro. De Blasio non ha difeso il corpo di polizia, perché nelle settimane successive a quanto accaduto a Ferguson e in seguito ad altri omicidi di afroamericani commessi dalle «forze dell’ordine», ha anzi sottolineato il rischio sociale e la connotazione razziale di queste morti. L’ultimo caso è lì a dimostrarlo: il diciottenne ucciso dalla polizia a Saint Louis, sui cui nel frattempo è calato il silenzio.
Eppure, va specificato che il sindaco si è commosso dopo la morte dei due agenti e ieri ha avuto parole di elogio per il Dipartimento, definendo «eroi» i poliziotti uccisi. Chi invece è accorso, prontamente, in soccorso al corpo di polizia di New York è stato Joe Biden, il vicepresidente, pronto a esaltare «le migliori forze dell’ordine del mondo».
Questa dunque la cornice politica e immaginifica dei funerali del poliziotto americano Rafael Ramos, ucciso insieme al collega Wenjian Liu (la data delle sue esequie non è ancora stata decisa) in una strada di Brooklyn. Colpiti a morte a seguito del clima di tensione creatosi dopo le violenze esercitate dalla polizia americana contro afroamericani. Vittime di chi ha deciso di incarnare la vendetta, decidendo di farsi giustizia da sé, uccidendo due poliziotti, salvo poi togliersi la vita. Ma la situazione rimane di altissima tensione. Al funerale, insieme a migliaia di poliziotti, hanno partecipato anche il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo e il capo della polizia Bill Bratton.
«Quando quella pallottola assassina ha colpito i due agenti ha colpito questa città e l’anima di tutti gli Stati uniti» ha detto il vicepresidente Biden, aggiungendo di «parlare a nome della nazione intera», per manifestare un sentimento, che forse così coeso non è.
Il governatore Cuomo, secondo quanto riportato dal Guardian, ha definito l’agguato «un attacco a tutti noi». E proprio Cuomo ha ricordato, a modo suo, le tante recenti manifestazioni popolari contro la polizia, sottolineando la calma con cui i poliziotti hanno subito ogni tipo di insulto e angheria. Loro, del resto, ha aggiunto Cuomo, «fanno soltanto il loro dovere». Subito dopo ha parlato De Blasio: «I nostri cuori sono addolorati, un dolore che sentiamo fisicamente» ha detto riferendosi alla morte di Ramos e del collega Wenjian Liu. Un intervento – come specificato — contestato da molti poliziotti, che hanno voltato platealmente le spalle al maxischermo nel momento in cui c’è stato l’intervento del sindaco di New York.
Pesa su questo scontro tra polizia e neo sindaco, la decisione di De Blasio, secondo gli agenti, di non sostenere la mancata incriminazione per il poliziotto che ha ucciso un altro afroamericano, Eric Garner, a Staten Island.
Infine, secondo quanto si è appreso ieri, Rafael Ramos e Wenjian Liu, hanno ottenuto — come segno di grande riconoscimento — la promozione postuma a detective di primo grado, il più alto per un investigatore del Dipartimento di polizia di New York. Lo hanno reso noto fonti ufficiali della polizia citate dal Washington Post. In tal modo, le famiglie dei due agenti avranno ulteriore assistenza economica rispetto a quella già prevista. La vedova o il vedovo di un agente del Nypd ucciso ha diritto a vita al 100% del suo salario annuo.