Effetto Cina e Grecia, Borse giù
Anche Wall Street ha aperto negativa, influenzata oltre che dalla crisi greca anche dalla discesa delle borse asiatiche con Shangai in calo del 5,43% e Hong Kong del 2,34%, che hanno reagito ai segnali di rallentamento dell’economia e della decisione delle autorità di porre alcuni limiti alle attività finanziarie delle banche (esclusione dei bond a basso rating dalle garanzie accettate dalla Banca centrale cinese).
Effetto contagio anche sul secondario dove si sono ampliati gli spread di Roma e Madrid. In particolare il differenziale di rendimento tra Btp decennali, tornato al 2,03%, e Bund tedeschi di uguale durata ha chiuso, in netto ampliamento, a quota 134 punti anche per il ribasso dei tassi dei titoli tedeschi, molto richiesti come accade sempre nei momenti di tensioni e instabilità, che ieri hanno toccato il minimo storico dello 0,69%. In rialzo anche i rendimenti dei titoli spagnoli e portoghesi con il bond greco salito al 7,80%. In questo contesto non hanno rassicurato le parole del commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, secondo cui «Samaras sa dove sta andando, credo che i mercati dovrebbero sentirsi più sicuri di quello che si sono sentiti stamattina».
Stefania Tamburello
Related Articles
Rimborsati Bce e Fmi sportelli bancari aperti Atene prova a rialzarsi
I 7 miliardi del prestito-ponte girati subito ai creditori Ma i controlli dei capitali bloccano le aziende
Manovra, la rivolta dei governatori delle Regioni
“Saremo costretti ad aumentare le tasse o a ridurre i servizi: la legge di stabilità è insostenibile”. Dura la risposta di Renzi, in un tweet: “Pensate a tagliare gli sprechi”. Cgil e Fiom rilanciano lo sciopero del 25 ottobre: “Misure sbagliate, che non creano lavoro. La sanità rischia di perdere 2 miliardi”
Fiat-Chrysler, continua la corsa Borse in rialzo, Milano su del 2%
MILANO — Non si ferma la corsa di Fiat. Rallenta Exor. Sono sempre le scommesse e i riposizionamenti in vista della maxi operazione con Chrysler a far volare il titolo del Lingotto, a un passo ormai da quota 6 euro. Mentre a mettere «in pausa» la holding è la possibilità — pur in assenza di decisioni sul punto, ancora — che la futura Ipo della società post fusione avvenga anche attraverso un aumento di capitale dedicato.