Una cupola per appalti e affari

by redazione | 3 Dicembre 2014 10:35

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ROMA Una manovalanza criminale, infiltrata negli appalti dei servizi cittadini e manovrata da vecchi boss dell’epoca eversiva, assieme a giovani luogotenenti. Una mafia autoctona, che al controllo territoriale in senso stretto preferisce l’esportazione di metodi estorsivi e intimidatori. Una «cupola» i cui capi, con autoironico gusto per la citazione, interloquiscono alla leggendaria maniera del costruttore Gaetano Caltagirone e del politico, l’allora Dc Franco Evangelisti: «Che te’ serve?» (così Massimo Carminati al suo braccio destro Salvatore Buzzi) e, in privato collezionano tele di Warhol e Pollock.

Trentasette arrestati più 76 altri indagati, fra colletti bianchi, politici e criminali ordinari. Nomi di spicco dell’amministrazione di Gianni Alemanno, lui stesso indagato per concorso esterno in associazione mafiosa ma anche uomini chiave del centrosinistra. Arrestato l’ex braccio destro di Walter Veltroni, Luca Odevaine, il suo responsabile al decoro, Mario Schina, mentre sono indagati Mirko Coratti, presidente dimissionario dell’assemblea capitolina, l’assessore comunale Daniele Ozzimo (dimessosi a sua volta) e Giovanni Quarzo, presidente della commissione trasparenza al quale Carminati regalò un capillare servizio di attacchinaggio dei manifesti in campagna elettorale. Quanto al centrodestra è agli arresti Riccardo Mancini che, da ad di Eur spa, era finito nell’episodio delle tangenti Breda Menarini. In quella circostanza avrebbe beneficiato di una strategia difensiva pilotata da Carminati in persona. Per l’episodio, i pubblici ministeri ipotizzano il concorso esterno in associazione mafiosa del suo difensore, l’avvocato Pierpaolo Dell’Anno.
Arrestati per «aver fatto parte di un’associazione di stampo mafioso operante su Roma e nel Lazio che si avvale della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva per commettere delitti di estorsione, usura, riciclaggio, di corruzione di pubblici ufficiali (questo capitolo è ancora in via di approfondimento ndr )» anche l’ex manager dell’Ama Franco Panzironi, dominus della Parentopoli e tesoriere della fondazione Nuova Italia beneficata dallo stesso Carminati e Giovanni Fiscon, manager dell’Ama e Alessandra Garrone, compagna del braccio destro di carminati Salvatore Buzzi. Indagati Stefano Andrini che da ex estremista di destra fu catapultato alla «servizi Ambientale» e Gennaro Mokbel, l’uomo chiave del riciclaggio Telecom Sparkle.
Una mafia «originaria e originale» la definiscono il procuratore capo Giuseppe Pignatone e l’aggiunto della Dda di Roma, Giuseppe Prestipino, nel corso della conferenza stampa. Tra gli appalti presi in esame dalla Procura, oltre a quello per l’ampliamento del campo nomade di Castel Romano, anche l’altro per la raccolta differenziata, più quello stagionale per la rimozione delle foglie e perfino l’ultima emergenza neve del 2012. Appalti vinti dalla Imeg e altre controllate dal clan. «Inchiesta solida» dice il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Due anni di indagini dei pubblici ministeri Giuseppe Cascini, Paolo Ielo, Luca Tescaroli e dei rispettivi uffici, oltre agli investigatori del Gico della Finanza (che ieri hanno eseguito sequestri per oltre 200 milioni di euro) e del Ros dei carabinieri, stabiliscono un punto fermo nella città in cui il reato di associazione mafiosa è un’acquisizione recente.
Rinaldo Frignani
Ilaria Sacchettoni
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