«Tutto parte da un gruppo di farmacisti — spiegano da Pharmavegana — Ci hanno chiesto loro di dargli una mano per imparare a confrontarsi con queste persone, che hanno una serie di richiesta salutistiche di vario tipo. Così abbiamo messo in piedi il nostro programma di formazione». Anche integratori e prodotti fitoterapici o erboristici possono non andare bene per questo tipo di clienti, perché alcuni contengono lattosio, propoli o miele ma anche gelatine o grassi di origine animale. «I vegan non possono prenderli e hanno bisogno di qualcuno che li consigli consapevolmente riguardo a possibili alternative — dicono sempre dall’azienda — Per curarsi o anche per supportare la loro alimentazione». Tutto questo teoricamente non riguarda i medicinali. Tutti i prodotti in vendita, anche larga parte di quelli omeopatici, sono testati su animali e così sono tutti inadatti per i vegan. Ma un farmacista consapevole delle esigenze di quel tipo di cliente può anche fargli capire che se ha una malattia importante, per guarire deve per forza prendere un farmaco.
Pharmavegana è legata a Sitar, un’azienda che produce alimenti. «Ma non sono specificamente per vegani », dicono dalla società: «Noi ci siamo mossi perché ce lo hanno chiesto i professionisti». Intanto hanno preparato anche un codice etico dove si legge, tra l’altro, che «il farmacista Pharmavegana si impegna a rispettare le esigenze del cliente vegetariano e vegano e a segnalare, nei limiti delle sue conoscenze, i prodotti per cui non viene effettuata sperimentazione animale. Allo stesso modo il farmacista s’impegna a un consiglio mirato sui prodotti finiti per cui non è stata effettuata sperimentazione animale, e a informare il cliente su prodotti sperimentati in passato sugli animali».
Quanto il settore sia in crescita lo dimostra la nascita di una seconda organizzazione che intende formare farmacisti. Nasce dall’associazione Assovegan, che fino a poco tempo fa collaborava con Pharmavegana ma poi per divergenze di vario tipo ha deciso di fare da sola. «La nostra è una visione etica — spiega la presidente Renata Balducci — e infatti tutti coloro che fanno i nostri corsi, nutrizionisti, medici, pediatri, sono loro stessi vegani». E così è iniziata anche la concorrenza.