Aids: 1,5 milioni di morti nel 2013. Gli esperti: “Si può debellare”

by redazione | 1 Dicembre 2014 16:11

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ROMA – “Da alcuni anni assistiamo ad una notevole riduzione di morti correlate all’Aids.  Attualmente, il fondo globale sostiene 6,3 milioni di persone in trattamento antiretrovirale. Nonostante questi progressi rilevanti, non dobbiamo supporre che il problema sia risolto. Hiv e Aids sono ancora la prima causa di mortalità nell’Africa subsahariana tra gli adulti”. A sottolinearlo è Christoph Benn, direttore per le relazioni esterne del fondo globale per la lotta contro Aids, Tbc e malaria, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, che si celebra oggi in tutto il mondo.  Secondo recenti dati resi noti da Unaids, programma delle Nazioni unite sull’Aids, hanno perso la vita a causa del virus 1,5 milioni di persone nel 2013 ed oltre due milioni di individui sono stati contagiati. Ma nell’ultimo decennio sono stati fatti enormi progressi: “circa dodici anni fa il tasso di copertura della terapia antiretrovirale salvavita era del 2 per cento, oggi siamo arrivati quasi al 60 per cento”  precisa Benn.

Secondo L’Osservatorio italiano sull’azione globale contro l’Aids, ci sono fattori da cui il progresso della lotta alla malattia non può prescindere. Tutti gli attori coinvolti nell’azione contro le pandemie pongono, infatti, l’accento sulle cosiddette ‘popolazioni chiave’: “Abbiamo imparato che l’Aids non è distribuita in modo uniforme tra la popolazione mondiale – spiega l’esponente del Global fund -, quindi c’è la necessità di piani d’azione mirati, volti a raggiungere gli individui che si trovano in aree di alta trasmissione della malattia”. Il diritto di accesso alle cure e alla terapia è altresì da considerare un pilastro della lotta all’Hiv/Aids.  Sono i bambini a soffrire maggiormente proprio della mancanza di accesso alla terapia e nel 2013, circa il 60 per cento delle nuove infezioni tra i giovani della fascia d’età 15-24 anni è stato contratto da donne.

“La lotta contro l’Aids ha registrato progressi enormi e diffusi – spiega Stefania Burbo, portavoce dell’Osservatorio italiano sull’azione globale contro l’AIDS -, ma rimane ancora molto da fare. Mancano all’appello del Fondo globale per la lotta contro Aids, Tbc e malaria, il principale finanziatore multilaterale nel campo della salute globale, 2.5 miliardi di dollari per contrastare efficacemente le tre pandemie”. L’Osservatorio Aids si unisce all’appello della società civile europea, affinché i Governi si impegnino a destinare le risorse che si ricaveranno dalla tassa sulle transazioni finanziarie (Ttf)  a settori chiave per lo sviluppo, tra cui la salute globale, ricorrendo anche a fondi multilaterali già esistenti, come il Fondo Globale. “La tassa sulle transazioni finanziarie – conclude Burbo -, ovvero un’imposta estremamente ridotta sulla compravendita di strumenti finanziari che l’Italia ha deciso di adottare insieme ad altri 10 Paesi europei, potrebbe contribuire a ridurre questo gap finanziario”.

 

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