L’ex raìs non è ancora un uomo libero ma potrebbe esserlo presto. «Così il colpo di spugna sul vecchio regime sarà completo», dice a Repubblica Mohammed El-Aghaty, del Forum per la democrazia egiziano, «era chiaro fin dall’inizio che con quel castello di accuse non ci sarebbe stata nessuna condanna, noi non abbiamo leggi specifiche contro la corruzione e il codice penale su questo argomenti è vecchio». Quella che Mubarak sta scontando ora è una condanna a tre anni di carcere per corruzione in base a una sentenza del maggio scorso, tuttavia l’ex raìs è in detenzione da aprile 2011 e non è da escludere che gli ultimi tre anni e mezzo possano essere considerati come periodo di pena già scontata. Da quando è agli arresti, l’ottantaseienne Mubarak ha passato la maggior parte del tempo in ospedale per le sue delle cattive condizioni di salute.
Si tratta di un duro colpo per i giovani attivisti che avevano acceso la Primavera egiziana quattro anni fa, la maggior parte dei quali sono ora in prigione o si sono ritirati dalla politica. Probabilmente queste assoluzioni rafforzeranno la percezione che l’ ancien règime di Mubarak stia ancora in piedi. Per evitare proteste nel luogo simbolo della rivoluzione sono stati subito chiusi tutti gli accessi a Piazza Tahrir, ma in serata la polizia ha lanciato gas lacrimogeni per disperdere i circa 700 manifestanti che hanno tentato di raggiungere la piazza simbolo della rivoluzione. E, secondo alcuni testimoni, ci sarebbe un morto oltre a 70 arresti.