Iraq, gli Usa raddoppiano Obama dà il via libera a 1500 soldati contro l’Is

Iraq, gli Usa raddoppiano Obama dà il via libera a 1500 soldati contro l’Is

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NEW YORK . Barack Obama ha autorizzato ieri il Pentagono a inviare altri 1500 soldati americani in Iraq, in aggiunta ai 1400 già sul posto, per addestrare, consigliare e assistere le truppe regolari di Bagdad e le milizie curde a Erbil nella loro contro-offensiva contro l’Is.
«I rinforzi non saranno usati per combattimenti di terra», ha insistito il portavoce del presidente, Josh Earnest. La Casa Bianca ha anche chiesto al Congresso uno stanziamento di 5,6 miliardi di dollari per l’offensiva contro lo Stato islamico.
L’escalation della presenza militare americana in Iraq scatta, non a caso, subito dopo il voto di midterm di martedì. Durante la campagna elettorale nessuno dei due partiti aveva voluto discutere sul tema, sapendo che resta molto impopolare: dopo tanti anni di guerre in Afghanistan e in Iraq, e dopo migliaia di morti, l’opinione pubblica è ostile a ogni nuovo coinvolgimento all’estero.
Ma il pericolo del fondamentalismo islamico e della sua espansione nelle zone sunnite ha portato Obama ad agire: avviando i raid aerei in Iraq e poi in Siria, costruendo una coalizione internazionale, mandando aiuti al nuovo governo di Bagdad e cercando l’appoggio persino dell’Iran. E ora che le elezioni sono finite con la vittoria della destra, la Casa Bianca cerca di dare un quadro politico e strategico più preciso alla offensiva contro l’Is.
Gli esperti militari sostenevano da tempo la necessità di potenziare la presenza sul terreno. Molti di loro sono ancora convinti che non sarà mai possibile distruggere l’Is senza il coinvolgimento di truppe americane di terra: una ipotesi che Obama ha sempre respinto. Il raddoppio, deciso ieri, del numero di truppe americane, avrà un peso importante, così come l’obiettivo del ministro della difesa Chuck Hagel di creare altre basi di addestramento sul territorio iracheno, a cominciare dalla provincia di Anbar.
Obama ha chiesto nell’incontro post-elettorale di ieri con i leader della destra di approvare prima della fine dell’anno una autorizzazione ad hoc per l’offensiva contro l’Is. Finora il Pentagono si era mosso nel quadro di una decisione parlamentare del 2002 sull’uso della forza contro Al Qaeda. «Ma adesso – ha spiegato il presidente – abbiamo di fronte un nuovo tipo di nemico e abbiamo dunque bisogno di una diversa strategia non solo per i prossimi due o tre mesi, ma per il futuro».


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