Guerra nucleare decorata
Il 4 novembre, dopo aver deposto la corona sulla tomba del Milite Ignoto, il presidente Napolitano, coadiuvato dalla ministra della Difesa Pinotti, ha consegnato la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia alla Bandiera di Guerra del 6° Stormo dell’Aeronautica Militare. La cui base è a Ghedi-Torre (Brescia), dove si è appena svolta l’esercitazione Nato di guerra nucleare Steadfast Noon (v. il manifesto del 4 novembre). «Nella base di Ghedi – documenta il rapporto U.S. Nuclear Weapons in Europe dello statunitense Natural Resources Defense Council– sono stoccate 40 bombe nucleari Usa B61, destinate ai caccia italiani Tornado del 102° e del 154° gruppo del 6° Stormo». Altre 50 bombe nucleari sono stoccate ad Aviano (Pordenone), base del 31° Stormo Usa di cacciabombardieri F-16. Nelle due basi le bombe nucleari sono tenute in speciali hangar insieme ai cacciabombardieri, pronti per l’attacco nucleare. I cacciabombardieri Tornado del 6° Stormo – informa l’Aeronautica – sono dotati di «sistemi d’arma d’avanguardia» che permettono loro di sopprimere le difese aeree nemiche e colpire gli obiettivi terrestri.
Non a caso i due Tornado precipitati lo scorso agosto nei pressi di Ascoli Piceno, mentre si addestravano per l’imminente esercitazione Nato di guerra nucleare, volavano a bassissima quota, tecnica usata per questo tipo di attacco condotto in profondità in territorio nemico. Per tale attività militare che viola il Trattato di non-proliferazione delle armi nucleari, ratificato dall’Italia, la Bandiera di Guerra del 6° Stormo viene insignita dal presidente Napolitano che, nella cerimonia di consegna della decorazione, esalta «la perfetta coerenza e sinergia dell’Italia con la Carta Costituzionale».
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