Ecco come l’Italia viola il Trattato di non proliferazione nucleare

Ecco come l’Italia viola il Trattato di non proliferazione nucleare

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Per la seconda volta con­se­cu­tiva si è svolta in Ita­lia la Stea­d­fast Noon (Mez­zo­giorno riso­luto), l’esercitazione Nato di guerra nucleare: nel 2013 ad Aviano (Por­de­none), quest’anno a Ghedi-Torre (Bre­scia), dove si cele­bra il 50° anni­ver­sa­rio dello schie­ra­mento di armi nucleari sta­tu­ni­tensi in que­sta base

Alla Stea­d­fast Noon 2014, svol­tasi nell’ultima decade di otto­bre, hanno preso parte Stati uniti, Ita­lia, Polo­nia, Ger­ma­nia, Bel­gio, Olanda e Tur­chia. L’elemento di novità è stata la par­te­ci­pa­zione, per la prima volta a una eser­ci­ta­zIone nucleare, di cac­cia­bom­bar­dieri F-16 polacchi.

Sotto comando Usa, i cac­cia­bom­bar­dieri si sono eser­ci­tati all’attacco con le B61, le bombe nucleari sta­tu­ni­tensi stoc­cate a Ghedi e ad Aviano in un numero sti­mato in 70–90. Quante ve ne siano effet­ti­va­mente è segreto militare.

Quello che uffi­cial­mente si sa è che le B61 saranno tra­sfor­mate da bombe a caduta libera in bombe «intel­li­genti» B61-12, che potranno essere sgan­ciate a grande distanza dall’obiettivo.

La B61-12 a guida di pre­ci­sione, il cui costo è pre­vi­sto in 8–12 miliardi di dol­lari per 400–500 bombe, si con­fi­gura come un’arma poli­va­lente, con una potenza media di 50 kilo­ton (circa quat­tro volte la bomba di Hiro­shima). Essa svol­gerà la fun­zione di più bombe, com­prese quelle pro­get­tate per «deca­pi­tare» il paese nemico, distrug­gendo i bun­ker dei cen­tri di comando e altre strut­ture sot­ter­ra­nee in un «first strike» nucleare.

A tale scopo la B61-12 «sarà inte­grata col cac­cia F-35 Joint Strike Fighter».

I cac­cia­bom­bar­dieri polac­chi, che hanno preso parte in Ita­lia all’esercitazione di guerra nucleare, sono stati tra­sfe­riti a Ghedi dalla base aerea di Lask in Polo­nia, dove la U.S. Air Force ha schie­rato un distac­ca­mento dalla base aerea di Spang­da­hlem in Ger­ma­nia. A Spang­da­hlem ha sede anche il 52° Muni­tions Main­te­nance Group, inca­ri­cato della manu­ten­zione delle circa 200 bombe nucleari sta­tu­ni­tensi stoc­cate in Ger­ma­nia, Ita­lia, Bel­gio, Olanda e Turchia.

Decol­lando dalla base di Lask, un cac­cia sta­tu­ni­tense F-16, armato di bombe nucleari, può rag­giun­gere l’exclave russa di Kali­nin­grad in 12 minuti e Mosca in meno di un’ora.

Gli F-16 che la Polo­nia ha acqui­stato dalla sta­tu­ni­tense Loc­kheed, spen­dendo 5 miliardi di dol­lari, ven­gono ora armati con mis­sili da cro­ciera Agm-158 della stessa Loc­kheed, in grado di distrug­gere con le loro testate pene­tranti posti di comando sot­ter­ra­nei a 400 km di distanza. E i piloti polac­chi degli F-16 ven­gono con­tem­po­nea­mente adde­strati all’attacco nucleare.

Mosca non sta a guar­dare: alla fine di otto­bre, circa 25 cac­cia e bom­bar­dieri russi hanno sor­vo­lato il Mar Bal­tico, il Mare del Nord e l’Atlantico per dimo­strare la loro capa­cità di col­pire obiet­tivi in Polo­nia e in altri paesi della Nato.

L’Italia, ospi­tando armi nucleari sta­tu­ni­tensi ed eser­ci­ta­zioni di guerra nucleare, viola il Trat­tato di non-proliferazione delle armi nucleari rati­fi­cato nel 1975.

Esso viene vio­lato da tutti gli altri par­te­ci­panti alla Stea­d­fast Noon, che hanno rati­fi­cato il Tnp.

Gli Stati uniti, quale Stato in pos­sesso di armi nucleari, sono obbli­gati dal Trat­tato a non tra­sfe­rirle ad altri (Art. 1).

Italia, Polonia, Germania, Belgio, Olanda e Turchia, quali stati non-nucleari, hanno secondo il Trattato l’obbligo di non riceverle da chicchessia (Art. 2).

Il 29 otto­bre, men­tre gli F-16 polac­chi par­te­ci­pa­vano in Ita­lia all’esercitazione di guerra nucleare, il pre­si­dente Napo­li­tano rice­veva al Qui­ri­nale il pre­si­dente polacco Komo­ro­w­ski, dichia­rando che «la Polo­nia con­di­vide con noi le forti spinte ideali del pri­mi­ge­nio pro­getto euro­peo basato sulla pace».



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