Svelati al New York Times i verbali sugli aiuti a Cipro Eurotower: pronti a reagire contro la fuga di notizie

Svelati al New York Times i verbali sugli aiuti a Cipro Eurotower: pronti a reagire contro la fuga di notizie

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BERLINO . Arriva una gravissima fuga di notizie sulle decisioni della Banca centrale europea, proprio in un momento di crescenti tensioni tra il board dell’Eurotower guidato dal presidente Mario Draghi e il governo federale, ma soprattutto tra Draghi e il governatore della Bundesbank, Jens Weidmann. Per la prima volta in assoluto, minute di riunioni di un vertice Bce di qualche tempo fa sono trapelate illegalmente ai media. Secondo il materiale, pubblicato dal New York Times, nei consulti tra il 2012 e il 2013 sarebbe esploso uno scontro sul salvataggio di Cipro, con Germania, Francia e Olanda contrarie a soccorrere la Laiki, la banca popolare dell’isola in crisi. Immediata la reazione di Francoforte, che si riserva di “valutare tutte le opzioni”, di fronte alla fuga di notizie. «La Bce – chiarisce poi una nota dell’istituto – non fornisce né approva assistenza d’emergenza con liquidità, compete alle Banche centrali nazionali, in questo caso alla Central Bank of Cyprus, fornire assistenza a un istituto che giudica solvente, a suo rischio e alle sue condizioni ».Ricordiamo brevemente gli eventi di allora. La crisi della Laiki era il più serio fattore di rischio default di Cipro, Stato membro dell’eurozona, prima che scattasse il salvataggio europeo reso necessario dalle condizioni dei suoi istituti di credito. «La Bce – continua la risposta dell’Eurotower – può sollevare obiezioni di politica monetaria, ma solo con la maggioranza di due terzi del suo Consiglio direttivo». «In quel caso specifico – continua il comunicato – ci fu pieno consenso in consiglio sulla necessità di chiedere alla Central Bank of Cyprus (Cbc), assicurazioni che la banca era solvente, ciò che ci fu esplicitamente confermato dopo un intenso dialogo ». E ancora: «La Bce non fu supervisore, e si fidò del giudizio della Cbc; è dunque tendenzioso dedurre dalla vicenda conclusioni sulla futura supervisione bancaria da parte della Bce stessa».
Ma al di là dei contenuti della riunione di allora, resta il caso di una violazione pesantissima dello statuto della Bce, la quale — a differenza di Fed e Bank of England — non pubblica minute di riunioni (pensa di farlo in futuro) ma le ritiene segrete per 30 anni. E le minute passate al Nyt da ignoti descrivono uno scontro tra Weidmann, Noyer e Wellink da una parte e i presidente, dall’altra.
Il sospetto, almeno da parte di alcuni osservatori, grava sulla Bundesbank. E la fuga di notizie avviene proprio mentre si assiste ai ripetuti attacchi frontali di Weidmann alla prospettiva di acquisto di titoli Abs da parte della Bce. «Non è quello che serve all’eurozona, così si va verso il quantitative easing», ha affermato proprio ieri a Riga il numero uno di Buba. La Germania – ha sottolineato Weidmann contestando le critiche che proprio in questi giorni l’amministrazione americana, il Fondo monetario e i partner europei stanno rivolgendo alla Merkel – «non ha bisogno di stimoli pubblici alla crescita, perché le stime sono in linea col potenziale », «e non è affatto opportuno un aumento della spesa pubblica tedesca per rafforzare i Paesi periferici della Ue».



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