La sfida della piazza

La sfida della piazza

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Le parole d’ordine sono forti. “Lavoro, dignità, ugua­glianza, per cam­biare l’Italia”. La Cgil chiama a rac­colta la sua gente. Ultima grande orga­niz­za­zione sociale rima­sta nel paese, affronta una prova cru­ciale. Se que­sta mat­tina non riu­scirà a riem­pire piazza San Gio­vanni, gli epi­taffi di Renzi e di gran parte del mondo poli­tico e sociale per la scom­parsa sua e della «vec­chia sini­stra» sono pronti, assieme alle bot­ti­glie di cham­pa­gne da stappare.

Il clima da «ultima spiag­gia» por­tato dalla sfida del rot­ta­ma­tore — che in con­tem­po­ra­nea tiene non a caso il secondo giorno della Leo­polda — e dal governo ha però subito por­tato ad un ricom­pat­ta­mento e ad una mobi­li­ta­zione che non si vede­vano da anni, gui­data da una Susanna Camusso mai così combattiva.

E le pre­vi­sioni — sep­pur caute — par­lano di un «suc­cesso orga­niz­za­tivo ina­spet­tato» con 10 treni spe­ciali, una nave dalla Sar­de­gna e almeno 3mila pull­man. Certo, in piazza non ci saranno i 3 milioni del Circo Mas­simo. La giu­sta pro­por­zione la potrebbe dare il numero dei cor­tei: nel 2002 furono ben sei, oggi saranno due. In 12 anni e più il mondo è cam­biato e Ber­lu­sconi è un nemico ormai inof­fen­sivo: riem­pire piazza San Gio­vanni è per chiun­que — ora lo sarebbe anche per Grillo — una chi­mera. Se la Cgil ci riu­scirà, avrà dimo­strato che in Ita­lia biso­gna ancora fare i conti con lei. Chiun­que sia al governo.

Alla mani­fe­sta­zione infatti la Cgil lega una serie di pro­po­ste pre­cise: un deciso cam­bio della poli­tica eco­no­mica, l’attuazione di inve­sti­menti pub­blici e pri­vati, l’estensione dei diritti a tutti i lavo­ra­tori, meno forme con­trat­tuali e più sta­bi­lità, l’allargamento uni­ver­sale delle tutele e degli ammor­tiz­za­tori sociali, la dif­fu­sione dei con­tratti di solidarietà.

Come detto, sono pre­vi­sti due cor­tei, uno da piazza della Repub­blica (per i lavo­ra­tori pro­ve­nienti da Alto Adige, Cala­bria, Cam­pa­nia, Friuli Vene­zia Giu­lia, Lazio, Lom­bar­dia, Pie­monte, Sici­lia, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto) e l’altro da piaz­zale dei Par­ti­giani davanti la sta­zione Ostiense (per quelli di Abruzzo, Basi­li­cata, Emi­lia Roma­gna, Ligu­ria, Mar­che, Molise, Puglia, Sar­de­gna, Toscana, Tren­tino). Per entrambi il con­cen­tra­mento è pre­vi­sto per le ore 9 e la par­tenza alle ore 9,30.

Il primo cor­teo da piazza della Repub­blica avrà il con­sueto per­corso: sta­zione Ter­mini, Santa Maria Mag­giore, via Meru­lana, piazza San Gio­vanni. Il secondo cor­teo pas­serà per la Pira­mide Cestia, viale Aven­tino, costeg­gerà il Colos­seo per poi girare per via Labi­cana e riu­nirsi all’altro su via Meru­lana. Se Mau­rizo Lan­dini par­tirà dal primo cor­teo e si spo­sterà nel secondo, Carla Can­tone sarà nel primo cor­teo e salirà a bordo di un pull­man sco­perto — in stile parata — affit­tato dallo Spi.
Per riem­pire il più pos­si­bile San Gio­vanni, l’organizzazione ha deciso di limi­tare al minimo le strut­ture pre­senti in piazza: ci saranno solo un pre­si­dio medico e qual­che banchetto.

Dal palco, mon­tato esat­ta­mente come nelle altre mani­fe­sta­zioni, par­le­ranno una serie di lavo­ra­tori scelti per dare un’immagine pla­stica della dispe­rata situa­zione del paese. Tanti gio­vani — una par­tita Iva vera, uno stu­dente — tanti ope­rai — Ales­san­dro dalle accia­ie­rie di Terni, un chi­mico — e tanti tipici “ati­pici” — una migrante sta­gio­nale agri­cola dalla Cala­bria, un pre­ca­rio del pub­blico impiego, un lavo­ra­tore degli appalti dei tra­sporti, una del com­mer­cio, un lavo­ra­tore edile e uno di una coo­pe­ra­tiva che ha in appalto un ser­vi­zio di logistica.

Assieme a loro due sor­prese ancora non sve­late: una che inter­verrà in carne ed ossa e una tra­mite fil­mato. L’accompagnamento musi­cale sarà dei Modena City Ram­blers, riu­niti per l’occasione per quanto riguarda il rock, e dall’orchestra dell’Opera di Roma, lavo­ra­tori che hanno rischiato il licen­zia­mento per difen­dere i loro diritti in una ver­tenza ancora in corso. Il tutto si chiu­derà con l’intervento con­clu­sivo di Susanna Camusso. Un inter­vento atteso che sarà il bat­te­simo del fuoco per il segre­ta­rio gene­rale della Cgil davanti ad una pla­tea così grande.



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