by redazione | 17 Ottobre 2014 17:05
Ambiente e industria alimentare. Il superamento de facto del principio di precauzione che guida la regolamentazione europea in materia di produzione e consumo è uno dei principali obiettivi dei negoziatori americani del Ttip. Tale superamento allenterebbe le restrizioni sanitarie ed ambientali relative ai consumi – aprendo, ad esempio, alla possibilità di commercializzare prodotti alimentari americani contenenti OGM o altri tipi di sostanze attualmente non consentite in Europa – ed alla produzione, favorendo le lobby del «fracking gas».
Proprietà intellettuale. Un obiettivo ulteriore del Ttip – già tentato con il precedentemente respinto Acta (Anti-Counterfeiting Trade Agreement) – è l’armonizzazione della regolamentazione Usa-Ue in materia di proprietà intellettuale. L’impatto che avrebbe tale componente del Trattato è quello di limitare in modo rilevante il libero accesso alla conoscenza sul web e di dare un potere enorme nella gestione dei dati personali alle grandi multinazionali del settore.
Settore sanitario e farmaceutico. Sotto i colpi del Ttip potrebbe cadere un altro pilastro della regolamentazione Ue, il Reach – Regulation on Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals. In questo caso ad avere la meglio sarebbero le multinazionali del settore chimico e, in particolare, di quello farmaceutico.
Finanza. I rappresentanti della finanza stanno chiedendo agli estensori del Ttip di prevedere una «disciplina» per la regolamentazione della finanza da parte degli stati. Ciò significherebbe una limitazione alla dimensione ed alla pervasività della regolamentazione finanziaria nei due blocchi. Questo aspetto del Trattato potrebbe essere foriero di una nuova diffusione di massa degli eredi di quegli strumenti finanziari protagonisti del crack della Lehman Brothers.
Arbitrato internazionale. Grazie al Ttip nascerebbe la possibilità per le multinazionali, qualora volessero contestare una regolamentazione statale o comunitaria stringente, di rivolgersi ad un organismo arbitrale terzo dotandosi così di un potente mezzo per il contrasto di politiche e leggi divergenti dalle loro strategie aziendali. Gli stati membri dell’Unione europea e degli Stati Uniti potrebbero vedersi catapultati in breve tempo in contenziosi analoghi a quelli che hanno visto contrapposti sin dagli anni ottanta molti Stati del Sud America e le maggiori multinazionali americane.
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