by redazione | 16 Ottobre 2014 17:29
MILANO – Non fanno una bella figura i giornalisti e i media italiani nel Libro bianco sul razzismo. Su 2.566 casi di violenze e discriminazioni registrate negli ultimi tre anni dall’associazione Lunaria, 767 sono avvenuti attraverso giornali, radio, Tv e siti web d’informazione. “Quando si tratta di immigrazione, i mezzi di comunicazione di massa in molti casi si limitano a riprodurre le dichiarazioni, l’agenda e il linguaggio del ceto politico -scrive Serena Chiodo, una delle curatrici del Libro bianco-. Gli immigrati appaiono sui media prevalentemente negli articoli di cronaca, in particolare nera, e di politica interna. In quest’ultimo caso sono oggetto del dibattito, quasi sempre senza voce, mentre nella cronaca diventano soggetti attivi, in chiave prevalentemente negativa”.
Una vecchia “malattia” dell’informazione, già denunciata nelle precedenti edizioni del Libro bianco. “Nella ricerca del sensazionalismo, i media mainstream da una parte solleticano i pregiudizi diffusi nella società e dall’altra li orientano, a discapito di un’analisi attenta e di una descrizione puntuale degli avvenimenti: al lettore vengono spesso proposte come realtà ipotesi e suggestioni non comprovate dai fatti, in nome di categorie stereotipiche utilizzate spesso per individuare dei nemici pubblici”.
Nel Libro bianco vengono documentati i tanti casi in cui i mass media sono venuti meno al loro dovere di fornire al pubblico un’informazione attenta e documentata. “È quello che è successo, ad esempio, nel caso del delitto avvenuto a Lignano Sabbiadoro nel settembre 2012, quando due coniugi furono uccisi nella loro abitazione: le indagini erano ancora in corso, ma molti quotidiani puntavano già l’indice contro le comunità straniere, in particolare slave”. Ipotesi subito smentita dalle indagini, che portarono all’arresto di una ventiduenne cubana e del fratello ventiquattrenne.
Gli altri ambiti in cui sono stati riscontrati i casi di razzismo sono la “vita pubblica” (727) casi, i “rapporti con le istituzioni” (306), lo sport (222), le “relazioni sociali” (190), i “campi rom” (111), la scuola (49) e il lavoro (47). (dp)
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