Milano. Picchiarono a morte un uomo, 12 anni di carcere per due agenti della Polfer
“Fu un pestaggio selvaggio”. Con questa motivazione la Corte di Cassazione ha sentenziato ieri la conferma delle condanne a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale già inflitte nel processo di appello a due agenti della Polfer di Milano che, il 6 settembre del 2008, picchiarono fino ad ucciderlo Giuseppe Turrisi, un senzatetto che dormiva all’interno della stazione Centrale del capoluogo lombardo.
Al termine del processo di primo grado i due agenti della Polfer responsabili del pestaggio, Emiliano D’Aguanno e Domenico Romitaggio, erano stati condannati a pene più lievi: il primo a 10 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale, il secondo solo a tre anni per falso. In secondo grado, invece, la Corte d’Assise d’appello ha inasprito le pene e ha giudicato responsabile dell’omicidio anche Domenico Romitaggio. Ieri la quinta sezione penale della Cassazione ha confermato il verdetto emesso dalla Corte di Assise di Appello di Milano il 29 gennaio del 2013.
La vittima fu fermata dai due poliziotti e condotta all’interno della sede della Polizia Ferroviaria nello scalo ferroviario di Milano, dove fu pestata ripetutamente dagli agenti, per poi morire poco dopo in ospedale.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti mortale fu “un calcio al costato sferrato con gli anfibi che gli ha provocato emorragie interne” e la rottura della milza, ha ricordato il Sostituto Procuratore generale della Cassazione Pasquale Fimiani.
“Esiste un fotogramma che inquadra il povero Turrisi mentre entra, vivo e con i suoi piedi, nell’ufficio della Polfer dal quale uscirà portato via in ambulanza” ha detto ancora Fimiani che nel corso della sua requisitoria aveva chiesto il rigetto del ricorso presentato dai due condannati.
I due poliziotti sono stati anche condannati dalla Suprema Corte a pagare le spese processuali e a risarcire con 4mila euro i difensori della parte civile.
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