Isis, bombardamenti sono già costati ai contribuenti Usa quasi un miliardo di dollari. Un rapporto sciocca l’America
In una sola settimana, dal 24 settembre a oggi, le operazioni militari contro lo Stato islamico in Siria e in Iraq sono costate ai contribuenti americani quasi un miliardo di dollari: tra 780 e 939 milioni, per essere precisi. A far rabbrividire l’America è il rapporto di un istituto indipendente, il Center for Strategic and Budgetary Assessments.
Oltre a offrire una stima dei costi già sostenuti dell’operazione, l’analisi si avventura anche a prevedere quanto gli Usa potrebbero spendere nei prossimi mesi. Si tratta di cifre altissime: secondo una stima conservativa, il costo delle operazioni si aggirerà attorno ai 200-320 milioni di dollari al mese, assumendo “un livello moderato di operazioni aeree e il dispiegamento di non più di 2.000 forze di terra”.
Con il termine “forze di terra” il rapporto include qualsiasi unità militare inviata in Iraq, con o senza funzioni di combattimento. Sempre nell’ipotesi più conservativa, il numero delle forze di terra prevede un leggero aumento rispetto ai 1.600 militari già inviati dagli Stati Uniti in Iraq. Finora il presidente Barack Obama ha assicurato che non manderà soldati a combattere in Iraq o in Siria. I miliziani dell’Isis, però, continuano ad avanzare, e il loro successo rende difficile qualsiasi previsione.
Nel caso di una escalation, i costi dell’operazione non potranno che aumentare. Così il Center for Strategic and Budgetary Assessments fornisce altri due scenari, decisamente meno ottimistici. Nel caso in cui i raid aerei venissero intensificati e le unità di terra aumentate fino a 5.000, il costo mensile dell’operazione aumenterebbe significativamente: tra 350 e 570 dollari al mese, spiega il think tank. Per non parlare della peggiore delle ipotesi, quella che gli autori indicano con l’espressione “Boots on the Ground”, stivali sul campo. “Se l’operazione dovesse estendersi significativamente fino a comprendere l’invio di 25mila soldati sul campo, come alcuni hanno raccomandato, i costi mensili raggiungerebbero verosimilmente quota 1,1 – 1,8 miliardi di dollari”.
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