Gli spazi infiniti del razzismo

by redazione | 18 Ottobre 2014 12:04

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A distanza di tre anni dalla pre­ce­dente edi­zione, Luna­ria pub­blica il Terzo Libro bianco sul razzismo in Ita­lia. Que­sta volta lo sguardo si allarga sull’Europa, sulle pul­sioni nazio­na­li­ste e xeno­fobe emerse dalle ele­zioni di fine mag­gio, sulle poli­ti­che comu­ni­ta­rie – sicu­ri­ta­rie e repres­sive – in mate­ria di migra­zioni. Pro­prio in que­sti giorni, diciot­to­mila effet­tivi delle forze dell’ordine sono impe­gnati su tutto il ter­ri­to­rio dell’Unione a con­trol­lare le per­sone di ori­gine stra­niera: è “Mos Maio­rum”, ope­ra­zione di poli­zia euro­pea con l’obiettivo dichia­rato dal Con­si­glio d’Europa di «inde­bo­lire la capa­cità del cri­mine orga­niz­zato nel favo­reg­gia­mento dell’immigrazione ille­gale». In con­creto, l’operazione col­pi­sce i migranti privi di docu­menti, fer­mati, iden­ti­fi­cati, ed espulsi.

Il Libro bianco di Luna­ria è stato pre­sen­tato a Roma gio­vedì scorso, nell’ambito delle ini­zia­tive del Salone dell’editoria sociale. Solo due giorni prima, nella Capi­tale si è veri­fi­cato un epi­so­dio grave e pre­oc­cu­pante: nel quar­tiere di Casal­ber­tone mili­tanti di Casa­pound e Lega Nord hanno impe­dito l’ingresso degli stu­denti stra­nieri nel Cen­tro ter­ri­to­riale di for­ma­zione per­ma­nente. E sem­pre nella zona sud-est di Roma, a Tor­pi­gnat­tara (dove a fine set­tem­bre un cit­ta­dino pachi­stano è stato bru­tal­mente ucciso da un dicias­set­tenne ita­liano), espo­nenti della destra romana hanno orga­niz­zato gio­vedì 16 otto­bre una rac­colta di firme con­tro la pre­senza di cit­ta­dini di ori­gine stra­niera, nel ten­ta­tivo di farne il capro espia­to­rio dei pro­blemi di un quar­tiere abban­do­nato dalle isti­tu­zioni.
Si tratta sol­tanto di due tra i più recenti esempi del raz­zi­smo quo­ti­diano che per­mea tutti gli ambiti della società, e che Luna­ria rico­strui­sce e ana­lizza nelle pagine del Libro bianco. Il raz­zi­smo non è infatti solo quello effe­rato e inquie­tante della vio­lenza per le strade, assai dif­fuso nono­stante se ne parli ben poco. Non è solo quello dell’offesa urlata, e quasi sem­pre minimizzata.

Il raz­zi­smo è nel mondo del lavoro, là dove si con­sente ancora oggi che le per­sone ven­gano sot­to­messe al capo­ra­lato, con paghe da fame e con­di­zioni di vita e di lavoro inde­gne. E’ nel mondo dell’informazione, che ancora reputa nor­male defi­nire «clan­de­stino» una per­sona priva di per­messo di sog­giorno, e «zin­garo» chi appar­tiene alla mino­ranza rom. È nei media – vec­chi e nuovi – che caval­cano i peg­giori pre­giu­dizi radi­cati nel tes­suto sociale, sol­le­ti­cando gli ste­reo­tipi e diven­tan­done cassa di riso­nanza. E’ nel mondo poli­tico, dove la pre­senza di una mini­stra nera è motivo per lan­ciare offese gravi e spre­ge­voli, deru­bri­cate pun­tual­mente a sem­plici bat­tute. E’ nel mondo dello sport: sugli spalti, da cui ven­gono lan­ciate banane all’indirizzo di gio­ca­tori neri, e nelle alte diri­genze, dove le banane ven­gono men­zio­nate asso­cian­dole alla pre­senza di atleti stra­nieri. E’ nelle scuole, dove si creano classi dedi­cate esclu­si­va­mente agli alunni privi di cit­ta­di­nanza ita­liana. Il raz­zi­smo è nelle leggi, per le quali una per­sona figlia di geni­tori stra­nieri, ma nata e cre­sciuta in Ita­lia, resta comun­que «straniera».

Gli ita­liani non sono raz­zi­sti, si sente dire spesso, nel ricordo di un pas­sato migra­to­rio non molto lon­tano. Ma la memo­ria, se non ade­gua­ta­mente soste­nuta e ali­men­tata, è labile. E la realtà attuale è molto diversa, in una società in cui gli anti­corpi cul­tu­rali, sociali, poli­tici e isti­tu­zio­nali per respin­gere il raz­zi­smo sono del tutto insuf­fi­cienti. La cono­scenza, l’analisi, il con­fronto, la (ri)costruzione di una cul­tura dif­fusa dell’eguaglianza, insieme alla mobi­li­ta­zione sociale e alle atti­vità di tutela giu­ri­dica, con­tri­bui­scono a con­tra­starlo. Il lavoro di Luna­ria si pone appunto que­sto obiet­tivo. Diviso in tre sezioni, il Libro bianco sul raz­zi­smo pro­pone un’analisi del con­te­sto poli­tico e cul­tu­rale in cui le mol­te­plici forme di raz­zi­smo pren­dono piede, con una par­ti­co­lare atten­zione alle poli­ti­che nazio­nali e comu­ni­ta­rie, alla giu­ri­spru­denza, al mer­cato del lavoro. Un aspetto par­ti­co­lar­mente impor­tante, quest’ultimo, in un periodo di crisi eco­no­mica nel nome della quale i diritti ven­gono messi in discus­sione e peri­co­lo­sa­mente ripen­sati come pri­vi­legi subor­di­nati all’appartenenza nazio­nale, in una guerra «noi/loro» in cui si esce tutti perdenti.

Un’ampia sezione del Libro bianco è poi dedi­cata al mondo dell’informazione: per­ché il ruolo dei media, da sem­pre fon­da­men­tale nell’orientamento dell’opinione pub­blica e dell’agenda poli­tica, lo è ancora di più oggi, in un’epoca di comu­ni­ca­zione rapida, imme­diata, virale, dif­fusa. La terza parte è inti­to­lata infine «Cro­na­che di ordi­na­rio raz­zi­smo», pro­prio come il sito con cui Luna­ria moni­tora, ana­lizza e denun­cia ogni giorno l’evoluzione del raz­zi­smo in Ita­lia. Due­mi­la­cin­que­cen­to­ses­san­ta­sei sono i casi di discri­mi­na­zioni e vio­lenze raz­zi­ste docu­men­tati, tra l’1 set­tem­bre 2011 e il 31 luglio 2014, in un data­base con­sul­ta­bile on-line.

L’analisi di alcuni casi emble­ma­tici degli ultimi tre anni ci ricorda che il raz­zi­smo per­mea tutti gli spazi e i rap­porti sociali. Il tutto men­tre il Medi­ter­ra­neo è ancora un mare in cui è troppo facile morire. E non è pos­si­bile non iden­ti­fi­carne una delle cause prin­ci­pali nella mio­pia delle scelte isti­tu­zio­nali nazio­nali ed euro­pee che, mar­gi­na­liz­zando alcune per­sone in ragione della loro appar­te­nenza nazio­nale e con­fi­nan­dole a esi­stere solo in virtù di un docu­mento, rap­pre­sen­tano una delle più gravi forme di razzismo.

Il Libro bianco parla di tutto que­sto gra­zie al lavoro di Paola Andri­sani, Ser­gio Bon­tem­pelli, Guido Cal­di­ron, Serena Chiodo, Daniela Con­soli, Giu­seppe Faso, Gra­zia Naletto, Enrico Pugliese, Anna­ma­ria Rivera, Mau­ri­zia Russo Spena, Duc­cio Zola: uno stru­mento di lavoro e rifles­sione a dispo­si­zione di tutti, sca­ri­ca­bile gra­tui­ta­mente all’indirizzo https://?www?.luna?ria?.org/?w?p?-?c?o?n?t?e?n?t?/?u?p?l?o?a?d?s?/?2?0?1?4?/?1?0?/?i?m?p?a?g?i?n?a?t?o?-?l?o?w?.?pdf.

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