Domani terza giornata « Sfratti Zero », una catena umana dal Friuli alla Sicilia

by redazione | 9 Ottobre 2014 10:43

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Domani una catena umana unirà il Friuli alla Sici­lia e alla Sar­de­gna. L’Unione Inqui­lini e i movi­menti per il diritto all’abitare orga­niz­zano la terza gior­nata nazio­nale «Sfratti zero» in oltre 30 città, con mani­fe­sta­zioni e pre­sidi per denun­ciare il dramma degli sfratti (negli ultimi tre anni 220 mila, il 90% per «moro­sità incol­pe­vole») e il piano Lupi sulla casa con­ver­tito in legge il 18 mag­gio scorso. Oggi, a Sesto San Gio­vanni, nello sta­bile occu­pato «Aldo dice 26 X 1» si terrà la ses­sione del tri­bu­nale inter­na­zio­nale sugli sfratti. Per il segre­ta­rio Nazio­nale dell’Unione Inqui­lini Wal­ter De Cesa­ris le mobi­li­ta­zioni si inse­ri­scono nel per­corso per la costru­zione dello «scio­pero sociale» pre­vi­sto per venerdì 14 novem­bre dai movi­menti sociali, dei pre­cari, dagli stu­denti e dai sin­da­cati di base.

Sem­pre domani a Roma, alle 8,30, prima dell’inizio delle mani­fe­sta­zioni stu­den­te­sche con­tro la riforma della scuola Renzi-Giannini, i movi­menti romani per il diritto all’abitare hanno indetto un pre­si­dio di soli­da­rietà in occa­sione dell’udienza per Paolo Di Vetta e Luca Fagiano, i due dei lea­der dei movi­menti agli arre­sti domi­ci­liari da quasi cin­que mesi. A Di Vetta e Fagiano era stato con­cesso l’obbligo di firma poi revo­cato e sono dun­que tor­nati ai domi­ci­liari. Il primo è stato ri-arrestato cla­mo­ro­sa­mente a con­clu­sione di una con­fe­renza stampa a Mon­te­ci­to­rio dopo i fatti del 12 aprile scorso a Roma. Per i movi­menti sono entrambi vit­time della repres­sione. Dall’approvazione del «piano Lupi», ci sono stati «111 inda­gati e 29 misure cau­te­lari per la resi­stenza agli sfratti, una pra­tica dif­fusa e neces­sa­ria in que­sto momento di crisi». A entrambi è stata pre­clusa la pos­si­bi­lità di andare a lavo­rare e di restare nelle loro case, per­chè occu­pate. I movi­menti chie­dono l’abolizione dell’intero testo della legge e rac­col­gono le firme su una peti­zione pub­bli­cata su «change?.org». Alle Le mobi­li­ta­zioni con­ti­nue­ranno il 16 otto­bre con uno «scio­pero sociale e metro­po­li­tano con­tro il governo Renzi». Il 18 otto­bre è pre­vi­sto un cor­teo cit­ta­dino a Roma, par­tenza da Centocelle.

L’analisi dell’Unione Inquilinisull’emergenza sfratti è scon­vol­gente. Nel 2013 è stata supe­rata la soglia delle 70 mila nuove sen­tenze di sfratto (73.385) di cui più di 65 mila (65.032) per moro­sità. Ogni 10 sfratti emessi, 9 sono per moro­sità. In testa alla clas­si­fica per gli sfratti per moro­sità ci sono le pic­cole e medie città, del cen­tro nord. Rimini è in testa. Ogni giorno si ese­guono 140 sfratti con la forza pub­blica, senza con­tare quelli che escono dall’alloggio prima dell’intervento della poli­zia. Solo il 10% riceve l’accompagnamento verso un altro allog­gio. Gli altri ven­gono sbat­tuti per strada e i nuclei fami­liari ven­gono spez­zati. Sono oltre 700 mila fami­glie ad avere diritto a una casa popo­lare. Numeri cer­ti­fi­cati dai comuni, men­tre le isti­tu­zioni assi­stono impotenti.

L’Unione Inqui­lini defi­ni­sce «cri­mi­nale» il decreto varato dal governo che intro­duce il mec­ca­ni­smo di ven­dita all’asta per le case popo­lari, sulla base del valore di mer­cato. È stato inviato alla Con­fe­renza Uni­fi­cata Stato – Regioni – Comuni. «Aprirà il bara­tro dello sfratto anche nel com­parto dell’Erp» annun­ciano gli inqui­lini. «Serve un vero piano casa per 800 mila alloggi con il recu­pero del patri­mo­nio pub­blico in disuso a par­tire dal dema­nio civile e mili­tare». Quello che rischia di essere ven­duto dallo «Sblocca-Italia».

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