Dilma Rousseff vince ma non conquista il Brasile
SAN PAOLO Altre tre settimane di campagna elettorale attendono il Brasile. La presidente uscente Dilma Rousseff le affronterà con un buon vantaggio, ma il suo rivale è assai più prossimo di quanto indicavano i sondaggi della vigilia. Il risultato del primo turno assegna a Dilma circa il 40,9 per cento dei voti e il ballottaggio sarà con Aécio Neves, Psdb, lo storico partito rivale, che è salito a sorpresa fino al 34,4. Deludente il finale per l’ambientalista Marina Silva: appena il 21 per cento dei voti. In teoria gli elettori che vorrebbero metter fine al lungo potere del Partito dei Lavoratori sono la maggioranza nel Paese, ma politicamente la somma non è garantita. Anche perché il Paese è spaccato in due per geografia e livello di sviluppo. Gran parte del vantaggio della Rousseff arriva dal Nordest, dove più forte è l’effetto dei programmi sociali del governo. Mentre, per esempio, nella ricca San Paolo l’avversario Neves ha quasi il doppio dei suoi voti. Nelle prossime ore si saprà se Marina Silva suggerirà ai suoi elettori di riversare i consensi sul secondo arrivato o lascerà libertà di voto. Il secondo turno si svolgerà il 26 ottobre.
Sin dai primi giorni della campagna elettorale, i sondaggi indicavano che la partita sarebbe finita soltanto al secondo turno. Ma la sfida non ha risparmiato colpi di scena. La morte in un incidente aereo del candidato Eduardo Campos, il 13 agosto, ha lanciato sulla scena elettorale la sua vice, Marina Silva. Nel giro di pochi giorni, l’ex ministra (ribelle) di Lula ha scalato i sondaggi arrivando a insidiare la leadership della Rousseff.
Per settimane la possibile sfida tra le due donne ha monopolizzato l’attenzione dei brasiliani, con la Silva in vantaggio. A quel punto la macchina del partito di governo ha scatenato la controffensiva. Grazie soprattutto a spazi di propaganda tv cinque volte più lunghi della sua avversaria, la Rousseff ha demolito la fragile figura di Marina, in un mix di bugie e verità. Il sistema politico ha fatto il resto: in Brasile, oltre alla tv, contano le alleanze e i potentati locali, distribuiti su un territorio enorme. Senza appoggi e strutture, la candidatura di Marina ha iniziato a sciogliersi e i suoi consensi sono crollati velocemente. Gran parte dei voti destinati alla Silva sono confluiti sull’altro candidato di opposizione, Aécio Neves, che due settimane fa era prossimo a gettare la spugna.
La principale incognita delle prossime tre settimane di campagna è la tenuta di Dilma Rousseff, la quale potrebbe non guadagnare facilmente i consensi che le sono mancati al primo turno. L’opposizione punta sulle rivelazioni scottanti su uno scandalo che coinvolge il colosso petrolifero Petrobras, controllato dallo Stato. Mazzette di milioni di dollari sarebbero state deviate verso politici dell’area di governo, ed esiste il sospetto che denaro possa essere arrivato anche alla campagna della «presidenta».
Rocco Cotroneo
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