by redazione | 8 Settembre 2014 18:24
FIRENZE – Sempre più guerre nel mondo. Tornano i movimenti pacifisti. Reti e organizzazioni italiane per la pace e il disarmo hanno convocato per domenica 21 settembre a Firenze, al Piazzale Michelangelo, un evento nazionale per chiedere e compiere insieme un passo di Pace. A promuovere l’appello e il presidio dal titolo “Facciamo insieme un passo di pace” sono Rete della Pace, Rete Italiana Disarmo, Campagna Sbilanciamoci e Tavolo Interventi Civili di Pace. L’appuntamento di Firenze si pone in continuità con l’Arena di Pace e Disarmo tenutasi a Verona lo scorso 25 aprile. Nel corso della giornata, con un programma che si snoderà dalle 10 alle 16, si susseguiranno testimonianze provenienti dai teatri di guerra e le voci di chi si oppone in Europa e nel mondo alle politiche di guerra.
Il presidio-evento rappresenterà un momento di raccolta e rilancio di richieste nei confronti della politica e delle istituzioni, a partire da campagne che segnano un cambio di passo nelle proposte per la soluzione politica dei conflitti, per la pace, per i diritti, per la giustizia, per il disarmo e la difesa civile non armata e nonviolenta.
“Gaza, Palestina e Israele, Ucraina, Siria, Iraq, Libia, Afghanistan, Congo. La lista delle aree di guerra in questi anni, e soprattutto in questi mesi, si è allungata – spiegano gli organizzatori – La risposta dei Governi e delle istituzioni internazionali non può continuare ad essere l’intervento militare: siamo di fronte al fallimento di tutti i tentativi di soluzione dei conflitti attraverso il ricorso alle armi. Per quanto difficile e ambizioso, un passo di pace è urgente e necessario.
“Fermare le guerre e le stragi significa dare finalmente il primato del governo globale del pianeta e delle relazioni tra Stati alla politica multilaterale, ad un sistema delle Nazioni Unite da riformare e da potenziare – aggiunge una nota dei promotori – Significa cambiare il modello di sviluppo, non più orientato al consumo del pianeta per il benessere di pochi ma alla sostenibilità futura ed al benessere di tutti; significa applicazione e rispetto da parte di tutti gli Stati degli accordi, delle convenzioni internazionali e dei diritti umani con meccanismi sanzionatori e con un sistema di polizia e di giustizia internazionale operativo; significa riconoscere il diritto d’asilo e dare accoglienza ai profughi di guerra; significa investire nella ricerca, nell’educazione, nell’ambiente, nell’economia e nel lavoro, nella giustizia sociale, nella democrazia, nella cultura, nel dialogo, nella difesa civile, nella cooperazione, in funzione della pacifica e plurale convivenza e del governo democratico globale, convertendo qui le enormi risorse spese per armamenti e guerre decennali”.
Il Comitato Promotore nazionale invita ad aderire all’appello partecipando alla manifestazione di Firenze ed organizzando mobilitazioni in altre città europee e centri martoriati dai conflitti.
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