Stradari, numeri civici e tracciabilità totale offensiva a tappeto contro l’evasione fiscale

by redazione | 26 Settembre 2014 10:00

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ROMA . Tracciabilità totale e banche dati. E’ questa la carta che il governo si prepara a giocare sul fronte della lotta all’evasione fiscale: non più controlli a campione e interventi sul campo, ma gestione dell’intero sistema dei pagamenti e verifiche elettroniche per sconfiggere l’evasione. Lo strumento sarà la delega fiscale: il provvedimento di attuazione sull’evasione potrebbe essere varato in concomitanza con la legge di Stabilità, forse con una sorta di «collegato». La legge delega parla espressamente di incremento della fatturazione elettronica (non solo per la pubblica amministrazione ma per tutto il mondo delle partite Iva), della trasmissione telematica dei corrispettivi delle vendite e di disincentivi all’uso del contante con una spinta verso la moneta elettronica. «La riduzione del contante rappresenta una delle chiavi della lotta all’evasione », ha detto la direttrice dell’Agenzia delle entrate mercoledì in Parlamento e ha aggiunto come la fatturazione elettronica, estesa a tutte le operazioni commerciali, sarebbe «un potente strumento per migliorare il contrasto all’evasione ».
Fatturazione elettronica, incremento delle carte di credito, delle prepagate e dei Pos, permetterebbero di incrociare questi dati con quelli contenuti nell’Anagrafe tributaria. Si tratta di una sigla dove confluiscono una massa enorme di dati che fanno capo a numerose «banche», agganciati al codice fiscale: dalle dichiarazioni dei redditi, alle transazioni finanziarie, alle assicurazioni, alle utenze domestiche, ai contributi Inps. Senza contare i dati sulle proprietà immobiliari, anche questi nelle mani dell’Agenzia, come lo saranno tra poco indirizzi e residenze dei proprietari degli immobili con l’«Archivio nazionale degli stradari e dei numeri civici».
Quando il potenziale delle banche dati delle dichiarazioni dei redditi e dei patrimoni mobiliari e immobiliari, si potrà intrecciare con i fatturati e le spese, lo spazio per l’evasione si restringerà fino a far diventare la pratica quasi impossibile.
Rossella Orlandi è tornata ieri sul tema dell’evasione fiscale, al termine della due giorni parlamentare che ieri l’ha vista impegnata in una audizione sul federalismo fiscale. «La lotta all’evasione va bene, ci sono dati confortanti, nonostante le problematiche normative non aiutino », ha detto.
Se per la questione-evasione la strategia sembra in corso di formazione, in attesa del decreto attuativo della delega, problemi sembrano insorgere con il previsto passaggio della riscossione fiscale da Equitalia ai Comuni a partire dal 1° gennaio del prossimo anno. Su questo tema l’Agenzia lancia l’allarme: «Il passaggio della riscossione dei tributi locali ai Comuni pone un problema occupazionale per Equitalia dove attualmente lavorano a questa attività circa 2.500 persone», ha detto la Orlandi che ha invitato a fare una «valutazione attenta perché — a spiegato — c’è la preoccupazione che la riscossione “frazionata” costi di più e non sia efficace».
L’altra questione sollevata dall’Agenzia delle entrate è quella della attuazione della riforma dell’Isee (la denuncia dei redditi e dei patrimoni che serve per accedere ai servizi sociali, recentemente riformata per criteri e controlli). Il progetto del nuovo Isee, ha detto Rossella Orlandi, «è in fase avanzata» e si dovrebbe chiudere «a brevissimo», ma c’è un problema sui dati disponibili perché «ad oggi non è ancora l’autorizzazione del Garante della privacy all’utilizzo dei dati finanziari che per l’Isee è fondamentale ».

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