Commissari Ue, Juncker vara la sua squadra. Ecco chi si occuperà di sociale

Commissari Ue, Juncker vara la sua squadra. Ecco chi si occuperà di sociale

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BRUXELLES – Per la prima volta un commissario ad hoc per l’immigrazione e uno con delega anche alla parità di genere. Queste le principali novità per quanto riguarda le politiche sociali della nuova Commissione targata Jean-Claude Juncker, presentata oggi a Bruxelles.
Un esecutivo molto politico (il più politico degli ultimi decenni) e molto economico, con 5 ex primi ministri, 4 vicepremier, 19 ex ministri, 7 commissari confermati e 8 ex deputati al Parlamento europeo. Nove dei ventotto membri designati della Commissione saranno donne, la stessa percentuale del team di Barroso. Per la prima volta previste le figure di sette vicepresidenti, di cui tre donne, inclusa l’italiana Federica Mogherini, che sostituirà la Ashton a capo della politica estera Ue.
Per ammissione dello stesso Juncker, trovare nove commissarie non è stato facile, visto che la rosa iniziale non ne proponeva che tre e fino alla scorsa settimana ce n’erano appena otto. Ma il Parlamento Europeo non avrebbe mai dato il suo benestare a una Commissione con una componente femminile minore di quella dell’esecutivo Barroso. Juncker, nel presentare la sua squadra, ha ammesso che dal punto di vista delle quote rosa non si sono fatti passi avanti, ma per lo meno non se ne sono fatti neanche indietro.
Ecco chi sono i commissari. Ma chi sono i commissari che avranno più impatto sulle politiche sociali e sul rispetto dei diritti fondamentali da parte dell’Europa? Quali le sfide che si troveranno ad affrontare e quale sarà la loro attitudine durante i prossimi cinque anni?
Prima di tutto occorre ricordare che la Commissione agisce collegialmente come un organo unitario, e questa è sempre stata la norma, ma nel caso del nuovo esecutivo Juncker sarà ancor più così, come detto dallo stesso lussemburghese.
Quindi indipendentemente dal pensiero, dalla formazione e dall’indirizzo dei singoli commissari, si dovrà sempre pensare alla Commissione nel suo complesso. Detto questo, però, le personalità che Juncker ha scelto contribuiranno sicuramente a dare un orientamento all’azione della nuova squadra.
Iniziamo dalla Mogherini: responsabile della politica estera Ue, in principio aveva dovuto affrontare l’opposizione da parte dei paesi dell’Europa orientale che la consideravano troppo filo russa. E lei, come una delle prime dichiarazioni da ministro degli esteri designato dell’Ue, ha detto che Putin non era un interlocutore credibile. Insomma, ha cercato di smentire i timori degli stati membri dell’est dimostrandosi più realista del re e forse più dura con la Russia di quanto fosse opportuno. A parte questo, comunque, l’attuale ministro degli esteri italiano dovrà dimostrare di avere la forza, l’esperienza e la determinazione per guidare l’Europa in scenari complessi quali la crisi Ucraina, il conflitto israelo-palestinese e tutte le altre situazioni delicate che l’Ue si troverà ad affrontare nei prossimi cinque anni.
Procedendo non in ordine gerarchico, ma in ordine di novità e di importanza per le politiche sociali dell’Ue, il greco Dimitris Avramopoulos (del partito popolare, ed ex ministro della difesa di Atene) avrà il portafoglio per la migrazione e gli affari interni (sostituirà la svedese Cecilia Malmstrom, nominata commissario per il Commercio): se è sicuramente una novità positiva che ci sia una delega esplicita alla migrazione, la decisione di affidare una tale delega ad Avramopoulos è stata salutata da più di qualche polemica, viste le critiche alla Grecia per come ha gestito la sua politica di immigrazione. Avramopoulos, che è stato per diversi anni sindaco di Atene ed è conosciuto in patria per uno che parla molto ma fa un po’ poco, probabilmente spingerà per un’accelerazione nella revisione della Convenzione di Dublino, per una responsabilità maggiormente condivisa fra gli Stati membri in materia di asilo. Il timore però è che, visto il suo background, fra l’approccio fortezza Europa e una maggiore apertura dell’Ue verso un’immigrazione regolare e regolata, con canali legali di entrata, corridoi umanitari per i rifugiati e richiedenti asilo, reinsediamento dei profughi etc… prevarrà la volontà di rafforzare i controlli alle frontiere piuttosto che quella di un approccio più solidale in materia di immigrazione. E anche Juncker sembra confermare che il timore non è infondato, quando afferma che la sua squadra affronterà con determinazione l’immigrazione irregolare, rendendo allo stesso tempo l’Europa una destinazione attraente per i migliori talenti. Come dire: se siete utili entrate, sennò restate fuori. E a chi chiedeva se fosse sensato affidare, ad esempio, l’immigrazione a un Commissario greco, visto il record non proprio pulito del governo di Atene in materia, Juncker ha risposto: “Ho assegnato i portafogli anche tenendo conto che una persona che viene da un paese in cui c’è un problema sa meglio come affrontarlo”.
Alla giustizia e alla parità di genere (quest’ultima anche una novità come portafoglio), la ceca Vera Jourova, che riprenderà parte del mandato che Barroso aveva affidato alla Malmstrom: avvocato e filosofo, la Jourova è famosa in patria per essere una determinata combattente contro l’euroscetticismo. Chissà se riuscirà a lottare altrettanto fieramente anche per reali progressi verso l’uguaglianza uomo donna anche in Europa, affrontando problemi annosi quali ad esempio le differenze retributive ancora molto grandi.
La nuova commissaria all’Occupazione e agli Affari Sociali sarà la belga Marianne Thyssen, ex eurodeputata del PPE, che prenderà il posto dell’ungherese Laszlo Andor. A lei il compito di affrontare sfide ardue come quella riguardante la lotta alla disoccupazione, e in particolare alla disoccupazione giovanile che rappresenta una piaga per diversi paesi soprattutto del sud Europa (Italia, Spagna, Grecia, Portogallo), ma anche la riforma del mercato del lavoro in Ue. Essendo responsabile del semestre europeo e delle raccomandazioni specifiche per paese, la commissaria designata Thyssen, che in un comunicato stampa si è detta felice di rappresentare nei prossimi anni il volto sociale dell’Europa, avrà poi un ruolo determinante nello stabilire se la commissione Juncker sarà più orientata a una crescita solidale nei confronti delle categorie più deboli o se, come ha fatto l’esecutivo Barroso, avrà come parola d’ordine l’austerità.
L’attuale ministro degli esteri ungherese Tibor Navracsics è il nuovo commissario designato all’Educazione, alla Cultura, ai Giovani e alla Cittadinanza, e sostituisce la greca Androulla Vassiliou. Fra i compiti principali che si troverà ad affrontare c’è sicuramente quello di dare ai giovani europei più prospettive di impiego, con una scuola e un’università più al passo coi tempi, ma anche di far sentire l’Europa più vicina ai cittadini, tenendo in debita considerazione ad esempio le iniziative di cittadinanza, possibilità introdotta con il Trattato di Lisbona. Il suo passato riguardo le relazioni con Bruxelles non è dei più sereni, visto che è stato ritenuto uno dei responsabili della legislazione ungherese restrittiva nei confronti della libertà dei media che tanto è stata criticata dall’Ue stessa ed è stata poi modificata da Budapest.
Un altro uomo fondamentale dell’esecutivo Juncker, anzi proprio la mano destra del lussemburghese, sarà il socialista olandese Frans Timmermans, primo vice presidente della Commissione e responsabile per la semplificazione amministrativa e per il rispetto della carta dei diritti fondamentali. Come rilevato dalla FRA in un recente rapporto, sono ancora molte le violazioni ai diritti fondamentali in tutta Europa, e l’attuale ministro degli esteri olandese (che fra l’altro parla bene italiano) si dovrà assicurare che il rispetto delle minoranze e dei cittadini più deboli venga preso in considerazione in tutti gli ambiti in cui l’Ue legifera.
Un altro vice presidente, l’ex premier lettone Valdis Dombrovski, avrà una delega strana: quella all’Euro ma anche al dialogo sociale. Come ha detto Juncker, è importante che il progetto dell’Europa e dell’Euro non venga visto dai cittadini come qualcosa imposto dall’alto, ma come qualcosa di partecipato.
E l’ex premier finlandese, Jyrki Katainen, sarà il vicepresidente con delega al lavoro e alla crescita. Infine il lituano Vytenis Andriukaitis sarà il nuovo commissario europeo alla Salute e il cipriota Christos Stylianides avrà il portafoglio agli Aiuti Umanitari e alla Gestione delle crisi. Il croato Neven Mimica (che sotto Barroso si occupava di diritti dei consumatori e di salute) avrà la delega alla cooperazione internazionale e allo sviluppo, incaricandosi quindi dell’agenda post 2015 e della strategia europea per i nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile, che sostituiranno i Millennium Development Goals.
Concludiamo questa rapida rassegna ricordando che ne sapremo di più sugli intenti dei nuovi commissari designati nelle prossime settimane, quando si dovranno sottoporre alle audizioni del Parlamento Europeo a Strasburgo. Se l’intera équipe di Juncker riceverà l’approvazione da parte degli eurodeputati, la Commissione entrerà ufficialmente in carica a inizio novembre. (Maurizio Molinari)
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