Tassi e spread ancora in calo Ma Schäuble frena le attese: «Draghi? È stato frainteso»

by redazione | 28 Agosto 2014 8:05

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ROMA — I tassi continuano a scendere, come l’inflazione. Ieri l’asta dei Bot semestrali ha fatto registrare il minimo storico dei rendimenti allo 0,136% ed anche i Btp decennali sul secondario hanno macinato un nuovo record negativo dei tassi scendendo al 2,36% per poi chiudere al 2,38% dai 2,43% del giorno prima, e andando sotto, nel corso della giornata, non solo a quelli dei Gilt britannici ma anche a quelli dei Treasury statunitensi. Lo spread italo-tedesco si è di conseguenza ristretto 147 punti base. La Borsa ha chiuso un’altra giornata positiva, seppure non brillante, guadagnando lo 0,57%, ma la giornata finanziaria ieri è stata segnata dall’intervento del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble che, in un’intervista al giornale bavarese Passauer Neue Presse, ha osservato come il discorso del presidente Mario Draghi, venerdì scorso a Jackson Hole, sia stato «frainteso».

Il ministro tedesco si riferisce in particolare ai passaggi di quell’intervento relativi alla flessibilità e al rigore di bilancio che hanno suscitato fra gli investitori, ma anche fra i governi, l’impressione di un appoggio della Banca centrale europea al possibile allentamento delle politiche del rigore in Europa. «Conosco molto bene Mario Draghi e credo che le sue parole siano state male interpretate», ha affermato Schäuble, che ha parlato, letteralmente, di una «interpretazione eccessiva». Per il ministro tedesco infatti non ci sarebbero «cambiamenti di rotta» perché «la necessità di riforme strutturali e finanze solide restano la giusta lezione della recente crisi dei debiti». «Abbiamo bisogno di riforme strutturali in Germania e in Europa per garantire che le nostre economie restino competitive», ha aggiunto Schäuble che è sembrato rivolgersi a rassicurare soprattutto l’opinione pubblica tedesca che, come dimostrano le critiche più o meno giornaliere dei quotidiani popolari alle politiche di Francia e Italia, è molto sensibile ad eventuali strappi all’austerità. In realtà Draghi nel suo intervento era stato chiaro nell’esortare «la flessibilità esistente nell’ambito delle regole» che «potrebbe essere utilizzata per affrontare meglio la debolezza della ripresa e per fare spazio ai costi delle necessarie riforme strutturali» e aveva fra l’altro invitato i governi a sfruttare gli spazi di manovra necessari a una composizione delle politiche fiscali più favorevole alla crescita».
I mercati poi hanno enfatizzato — e il ribasso dei rendimenti di questi giorni sono da attribuire in gran parte a questo — il rafforzamento dell’impegno della Bce ad adottare misure non convenzionali per combattere il pericolo deflazione, espresso da Draghi sempre nel discorso di Jackson Hole. L’ipotesi di un intervento a breve di Quantitative easing , cioè di acquisti di titoli pubblici e privati, atteso da molti operatori, ha tuttavia perso ieri vigore, in attesa dei nuovi dati sull’inflazione europea, previsti per domani.
Ad indicare il diverso mood dei mercati è stato l’andamento della moneta unica che in apertura, dopo le affermazioni di Schäuble, si è rafforzato per poi perdere i guadagni fatti nel pomeriggio, riposizionandosi sui livelli minimi di 1,3173, e quindi rimbalzare nuovamente in chiusura (1,32 dollari) sulla scia dei rumors secondo cui l’Eurotower agirà con misure straordinarie solo se i dati sui prezzi evidenzieranno una effettiva deflazione. Rischio che secondo il Fondo Monetario Internazionale «è chiaramente presente nell’eurozona e in alcuni Paesi è una realtà». A Francoforte per ora si segue comunque il piano di interventi già annunciato e ieri la Bce ha comunicato di avere scelto l’americana Blackrock, primo fondo di gestione patrimoniale al mondo, come consulente per il piano di acquisti di Abs, titoli emessi a fronte di cartolarizzazioni di prestiti a famiglie e imprese, attualmente allo studio dell’Eurotower che si accinge invece a far partire la prima operazione di prestiti alle banche mirata a finanziare imprese e famiglie.
Intanto ieri il Tesoro ha condotto con pieno successo l’asta dei Bot semestrali, per 7,5 miliardi, un miliardo in meno di quelli in scadenza. Le richieste sono state pari ad oltre 12 miliardi con un indice di copertura di 1,63, in flessione rispetto al collocamento di fine luglio, ma in linea con la media di periodo. Il tasso di aggiudicazione è risultato pari a 0,136%, inferiore di 10 punti base rispetto all’asta precedente. Ed è il minimo storico per il Bot a sei mesi, che ormai dà un rendimento reale, cioè scontato dell’inflazione, negativo, che si accentua se si guarda al netto: un Bot semestrale, detratta la ritenuta fiscale del 12,5%, rende infatti ormai lo 0,119%.
Stefania Tamburello

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