by redazione | 2 Agosto 2014 17:49
MILANO . Intesa Sanpaolo chiude bene la prima metà dell’anno, aumentando del 70% il risultato netto (pari a 720 milioni) grazie al contributo di commissioni, e alla ulteriore limatura dei costi. Al netto delle tasse – compreso il rincaro retroattivo da 443 milioni chiesto dal governo di Renzi sui 2,5 miliardi di rivalutazione quote Bankitalia quello tra aprile e giugno sarebbe il miglior trimestre degli ultimi nove con 217 milioni di profitti, quasi il doppio delle attese del mercato che infatti ha premiato l’azione (+1,26% a 2,28 euro).
«Il semestre chiude con risultati eccellenti, e ci colloca in posizione di notevole forza a livello europeo: ciò è stato possibile grazie all’impegno di tutte le nostre persone, l’asset chiave della banca e del suo futuro», ha detto l’ad Carlo Messina.
I ricavi nel semestre sono cresciuti del 4,7% a 8,565 miliardi, e dell’8,5% nel trimestre. In rialzo anche il risultato della gestione operativa, nel semestre salito a 4,434 miliardi (+8,1%), e nel trimestre a 2,412 miliardi (+19,3%). Forte il traino delle commissioni del risparmio gestito (+9%), in tenuta il margine di interesse (+0,2%) e in discesa gli utili da trading. Gli oneri operativi nei tre mesi calano del 2% a 2,05 miliardi (-4,6% quelli del personale) e portano il rapporto costi/ricavi al 46%. Meno buone le notizie dal fronte dei crediti problematici, la cui spirale non si è arrestata. Le partite ristrutturate, incagliate e in sofferenza tra aprile e giugno salgono a 32,18 miliardi (+3,9% da fine 2013), e fanno salire gli accantonamenti su crediti a 1,17 miliardi, dagli 1,07 miliardi del primo trimestre. Anche stanziata la quota di utili ai dividendi il patrimonio migliora al 12,9% di Cet 1 Basilea 3, da un precedente 12,3%. «La solidità patrimoniale – ha detto Messina – ci pone ai vertici nel confronto europeo, con livello di leva volutamente basso e una liquidità abbondantemente sopra i requisiti al 2018». L’ad ha ribadito che chiederà alla Bce i prestiti T-Ltro (si stima per 13 miliardi). Ieri ha presentato la semestrale anche la controllata Imi, che nel ramo investimenti ha chiuso il semestre con utile netto di 353 milioni (+30,5%) e un risultato della gestione operativa di 651,3 milioni
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