“ Hillary Clinton spiata dai servizi tedeschi ”

by redazione | 17 Agosto 2014 8:50

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BERLINO . La cancelliera l’aveva detto con toni duri: «Tra paesi amici non sono ammissibili controlli segreti dei capi di governo». Ma forse la regola per i ministri degli Esteri non vale: potrebbe essere questo il motivo per cui il Servizio di informazioni federale Bnd, come rivela la Sueddeutsche Zeitung , avrebbe intercettato comunicazioni telefoniche prima di Hillary Clinton e poi di John Kerry, entrambi segretari di Stato, nella prima e nella seconda amministrazione Obama. In tutti e due i casi, sarebbe stato un “errore”: sia l’intercettazione di Hillary, colta nel 2012 mentre parlava con l’ex segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan di ritorno dalla Siria, che quella del successore, durante le trattative sul Medio Oriente, non sarebbero state cercate con intenzione. Sarebbero invece risultate per caso in mezzo alla altre, durante ricerche su frequenze usate anche da persone sospette di attività terroristica.
Naturalmente in casi come questo le registrazioni dovrebbero essere subito distrutte. Ma almeno per il primo caso non è stato così: di cancellare la chiacchierata fra Hillary e Annan era stato incaricato per l’appunto Markus R., la “talpa” dei servizi Usa all’interno del Bnd, arrestato dopo l’avvio dello scandalo con l’accusa di aver trasmesso alla Cia una serie di documenti riservati, comprese le prove dell’avvenuta intercettazione. Proprio la scoperta dell’agente “doppio” aveva mandato su tutte le furie Angela Merkel e spinto il governo tedesco a espellere il capo della stazione Cia di Berlino. E la rabbia non si è ancora sfogata: nei giorni scorsi l’esecutivo ha intimato alle ambasciate straniere di far conoscere i nomi degli agenti dei servizi operanti su terra tedesca. Per ora né Berlino né Washington sono disposti a commentare in via ufficiale le notizie: ma delle intercettazioni Kerry avrebbe parlato con il collega tedesco Frank-Walter Steinmeier, e il capo di gabinetto di Obama, Denis McDonough, con il ministro della Cancelleria Peter Altmaier. È palese che gli Usa non vogliono esasperare la Germania, alleato preziosissimo in un momento in cui il confronto con Mosca per la crisi ucraina diventa più teso. Ma Berlino, pur continuando a considerare inaccettabile l’attività spionistica alleata sul proprio territorio, è in imbarazzo: le ultime rivelazioni fanno capire che c’è stato quanto meno un controllo insufficiente dei servizi.
Ancora più imbarazzante per la diplomazia tedesca è il caso della Turchia, che secondo documenti ottenuti da Der Spiegel è da anni al centro delle attenzioni del Bnd. Stavolta non si tratta di una conversazione colta per caso, ma di attività pianificata e programmata negli anni. Ankara sarebbe compresa in una lista ufficiale di «obiettivi di ricerca»: secondo il settimanale di Amburgo, si tratta di un documento del 2009, di norma rinnovato ogni quattro anni ma che stavolta è ancora in vigore. In questo caso sarebbe stato lo scandalo Nsa a farne rinviare l’aggiornamento. L’indicazione della Turchia suscita scalpore perché il paese è un partner nell’alleanza Atlantica ed è legato alla Germania dalla presenza di una grande comunità turca sul territorio tedesco.
Per ora non si registrano reazioni di Ankara. Ma ormai la paranoia sulle comunicazioni intercettabili è generalizzata in Germania, al punto che sono esplosi gli ordini di macchine per scrivere meccaniche, richieste anche al Bundestag. In Parlamento l’incubo delle spie viene preso sul serio: se il responsabile della Csu Hans-Peter Uhl non crede al caso Hillary, che considera un diversivo della Nsa, il capogruppo della Linke Jan Korte parla di servizi fuori controllo, «diventati uno Stato nello Stato». E anche i Verdi mettono sotto accusa anche la cancelliera, chiedendole di fare una volta per tutte luce sul ruolo dell’intelligence tedesco.

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