Catturato militare israeliano, salta la tregua

GERUSALEMME — Venticinque giorni di guerra, 72 ore di cessate il fuoco, 90 minuti che rischiano di ampliare il conflitto. Un sottotenente israeliano sarebbe stato catturato mentre era in missione dentro la Striscia di Gaza per distruggere un tunnel scavato dai miliziani. Dalla galleria — è la ricostruzione dell’esercito — è sbucato un attentatore suicida, si è fatto esplodere uccidendo due soldati. Hadar Goldin, 23 anni, della Brigata Givati, è stato portato via dagli altri uomini del commando.
I portavoce di Tsahal lo considerano disperso in azione, presumono sia stato preso. Il raid è avvenuto — dicono — alle 9.30 locali, un’ora e mezza dopo l’entrata in vigore della tregua. I comandanti hanno subito attivato la procedura prevista in questi casi: l’artiglieria ha bombardato in modo massiccio l’area dell’attacco per provare a impedire la fuga degli estremisti, le forze speciali sono intervenute per dare la caccia al gruppo, supportate dall’aviazione e dagli elicotteri. «C’è un’esplosione al minuto», racconta Ayman al-Arja, un abitante della zona, alla agenzia Associated Press . Nel bombardamento sono morti almeno 62 palestinesi, sotto il fuoco sono finiti anche quelli che cercavano di fuggire verso il valico con l’Egitto. Nella notte i volantini lanciati dall’esercito hanno avvertito gli abitanti di restare in casa, le ricerche e i combattimenti continuano.
Barack Obama condanna Hamas per «la violazione della tregua». Una violazione che un portavoce della Casa Bianca aveva prima definito «barbara». Il presidente chiede che i fondamentalisti rilascino il soldato israeliano senza condizioni. Ripete che il governo di Benjamin Netanyahu ha diritto di continuare le operazioni contro le gallerie che arrivano in Israele «ma deve fare il possibile per evitare i morti civili». Le vittime palestinesi sono ormai 1.500. I soldati israeliani caduti 63.
I capi di Hamas non parlano. Da Gaza i portavoce negano di avere informazioni sul soldato catturato, rispondono di non aver violato la tregua: «Nessuna incursione è stata effettuata dalle nostre forze dopo le 8 del mattino». Accusano gli israeliani di essere avanzati dentro Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dopo l’inizio del cessate il fuoco. L’intesa mediata da John Kerry, il segretario di Stato americano, e dalle Nazioni Unite prevedeva che le truppe potessero andare avanti con la distruzione dei tunnel.
Kerry ha chiesto all’emiro del Qatar e al governo turco di esercitare pressioni sui leader fondamentalisti per ottenere il rilascio del militare. In Egitto è attesa una delegazione formata da tutte le fazioni palestinesi (compresa la Jihad islamica) per discutere l’intesa che dovrebbe portare alla fine del conflitto. Washington teme che il governo di Netanyahu decida di ampliare l’invasione della Striscia e che l’obiettivo dell’operazione diventi la caduta di Hamas. Il primo ministro ha già avvertito Kerry che l’organizzazione «pagherà un prezzo altissimo». Gli israeliani potrebbero cercare di eliminare i leader del gruppo, anche quelli che vivono all’estero.

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