Farmaci a base di cannabis, via libera in Emilia-Romagna
Bologna – Semaforo verde: anche l’Emilia-Romagna da’ il via libera all’utilizzo di farmaci a base di cannabinoidi. L’Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza la proposta di legge presentata dal consigliere regionale Franco Grillini (“E’ un momento storico”) e sottoscritta sia dalla maggioranza di centrosinistra sia dall’M5s e dall’ex grillino Giovanni Favia. Astenuto il centrodestra, contro si sono espressi Luca Bartolini ed Enrico Aimi, entrambi di Forza Italia. Con questa legge, dunque, i medicinali a base di cannabinoidi “gia’ prescrivibili ai sensi della normativa nazionale” in Emilia-Romagna potranno essere impiegati sia in ospedale sia per il “trattamento in ambito domiciliare”, ma in ogni caso “solo in presenza di un protocollo terapeutico redatto da un medico specialista”. La norma ha l’obiettivo di “disciplinare e organizzare le modalita’ di accesso” e, quindi, di “agevolarne l’acquisizione e imputare i relativi costi al Sistema sanitario regionale”.
La proposta, precisa Grillini, “e’ finalizzata solo ed esclusivamente a finalita’ terapeutiche. Il provvedimento detta disposizioni organizzative che applicano pienamente la normativa statale”, come gia’ avvenuto in altre 12 Regioni in Italia. Grillini ricorda che in Emilia-Romagna sono 236 i pazienti attualmente in cura con questi farmaci, di cui 209 a carico del Servizio sanitario regionale. Durante il dibattito, Favia ha sollevato il tema della legalizzazione delle droghe leggere, augurandosi che ci sia presto “un confronto anche sull’utilizzo della cannabis”. L’ex M5s e’ stato subito rimbrottato dalla capogruppo Idv, Liana Barbati, che lo ha invitato a restare nel merito della legge. “Qui bisogna togliere la sofferenza, non altro”, afferma Barbati.
Ma anche secondo Grillini, ora, questa legge “obbliga a rivedere, almeno in parte, posizioni del tutto gratuite e preconcette nei confronti della cannabis e delle sue capacita’ terapeutiche”.
Per Silvia Noe’ (Udc), con questa legge “nulla cambia rispetto alla normativa nazionale, ma soprattutto viene definita in modo piu’ preciso la procedura di valutazione, dove si prevede un protocollo terapeutico redatto da un medico specialista”. Roberto Piva del Pd esorta a mettere in campo “adeguate modalita’ informative a questo riguardo”. (DIRE)
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