Il dentista che cura gratis i bambini in difficoltà
GROSSETO — In punta di piedi e con un sorriso un po’ timido, Salvatore, 32 anni, e sua moglie Barbara, 28, entrano nello studio e stringono la mano al medico dentista. Lo guardano con una strana espressione, il dottor Giovanni Valenti, qualcosa a metà strada tra la riconoscenza e l’incredulità, la commozione e la gioia. Hanno perso il lavoro, a distanza di tre mesi l’uno dall’altro, e hanno due bambini. Il più grande, Antonio, 5 anni, ha le carie e sta per iniziare la cura più straordinaria, solidale e improbabile del mondo: quella regalata da questo professionista, un affermato dentista toscano, che ha deciso di dedicare ogni giovedì di ogni settimana alla cura gratuita dei bambini o dei ragazzi delle famiglie più svantaggiate.
L’idea, insieme alla moglie Letizia, livornese purosangue e un’innata pulsione ad aiutare il prossimo, il dottor Valenti, 61 anni, l’ha avuta sette giorni fa. «Con Letizia abbiamo deciso che non era più possibile vedere tanta sofferenza nel nostro lavoro — racconta il medico — incontrare bambini con la bocca devastata, sentirci chiedere da mamme disperate se potevano pagare un’otturazione cinque euro al mese. Così ci siamo inventati questa forma di volontariato: lavorare gratis per un giorno alla settimana e farci carico delle spese per i bambini delle famiglie che non ce la fanno. Un piccolo aiuto che spero possa essere seguito dai colleghi e che può dare una mano anche all’affollato sistema sanitario nazionale».
Il primo giorno, quello di ieri, è stato molto laborioso. La voce si è sparsa velocemente in Maremma e allo studio sono arrivati i genitori di una decina di bambini. «La maggioranza di origine straniera — spiegano Giovanni e Letizia —, di tutte le etnie, ma anche giovani coppie italiane, colpite dalla crisi». Il dottor Valenti non lo racconta, per quella forma di distacco professionale che i medici s’impongono per non cadere nel vortice dell’emozione, ma ieri si è commosso quando una mamma di colore, con tre bambini, lo ha benedetto parlando uno strano italiano-ispanico.
Non immaginate un Giovanni Valenti con l’aureola, però, tutto lavoro e opere pie. In una stanza del suo mega studio il «dottor solidarietà» ha allestito una sala musicale rock. Un organo Hammond e il super sintetizzatore Moog lo aiutano nei momenti di pausa a riprendere la carica. «Sono innamorato della Premiata Forneria Marconi», dice davanti alle tastiere prima delle visite pomeridiane intonando Impressioni di Settembre , la stessa che suonava anni fa in una band. Poi ci mostra le foto delle dune quando a bordo del suo fuoristrada da 4 mila di cilindrata, ha percorso mezzo deserto del Sahara. «Ho collaborato anche per mensili specializzati, è un’altra delle mie passioni», spiega Giovanni, figlio di un venditore ambulante e di una casalinga, studi universitari pagati con cento lavori.
Le carie di Antonio sono quasi scomparse adesso e il bambino, fiero, abbozza un sorriso. «Vai giovanotto, ci vediamo il prossimo giovedì», gli sussurra il dottore, mentre suona il campanello e in sala di attesa arriva un’altra giovane coppia con tre bambini. Giovanni e Letizia si guardano soddisfatti. Oggi c’è molto da fare, ma per il prossimo giovedì si prevede un raddoppio di giovani pazienti. Prenotazioni anche da fuori Toscana. Le buone notizie corrono veloci.
Marco Gasperetti
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