by redazione | 19 Luglio 2014 9:26
ROMA . L’Ugl ci ripensa ed è pronta a firmare l’accordo sui tagli del costo del lavoro mentre Poste Italiane scioglie le ultime riserve sull’investimento in Alitalia. Due notizie che spalancano la porta all’ingresso di Etihad nella compagnia italiana.
Secondo il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, «l’Ugl ha chiesto alcune garanzie e si sta avviando a firmare. Con l’ok di Ugl e Usb siamo al 65% dei lavoratori. Vedremo anche le associazioni professionali e — ha aggiunto Lupi — mi auguro che alla fine anche la Uil si faccia convincere».
Il sindacato guidato da Luigi Angeletti resta però in trincea: ieri il segretario del trasporto aereo, Marco Veneziani, ha diffidato Gabriele Del Torchio, ad Alitalia, «ad attuare il taglio degli stipendi senza aver prima atteso l’esito del referendum che verrà indetto lunedì prossimo». Il nodo del contratto e della rappresentanza sindacale rischia quindi di rallentare l’attuazione dei risparmi per 31 milioni di euro siglati da Cgil, Cisl e Ugl e che, a questo punto, hanno il via libera da oltre il 50% dei lavoratori iscritti al sindacato. I risparmi che potrebbero arrivare da questa riduzione degli stipendi — si va da un minimo di 85 euro al mese per i lavoratori di terra fino ad oltre 1.300 per i comandanti più anziani e i dirigenti — secondo la Uil sarebbero esigibili solo dopo il referendum. In caso di vittoria del sì la decurtazione potrà diventare effettiva nel periodo luglio-dicembre.
Nel frattempo, l’altro fatto che può accelerare il matrimonio tra Etihad e Alitalia, è il semaforo verde di Poste alla partecipazione nel vettore italiano. Con un comunicato, l’azienda guidata da Francesco Caio ha spiegato di aver «concluso positivamente la valutazione ». Dall’analisi sarebbe «emersa una forte coerenza con la missione che Poste Italiane si sta dando nell’ambito del suo piano industriale di diventare una infrastruttura di logistica e servizi centrale per la competitività e la modernizzazione del Paese». Secondo la nota «un elemento rilevante nella valutazione positiva è stata la disponibilità di Etihad ed Alitalia a concordare con Poste un piano di collaborazione continuativo nel tempo, teso alla realizzazione di importanti sinergie industriali e commerciali ». Le sinergie riguarderebbero la logistica, le tecnologie, le carte e i sistemi digitali di pagamento, la distribuzione di servizi a famiglie e imprese. «In particolare nella logistica — spiega ancora Poste — è stato avviato un piano di investimenti per migliorare la sua competitività nel settore dei pacchi e la prospettiva di un hub per le merci in Italia, con rotte internazionali di lungo raggio, è funzionale a questo obiettivo». In quest’ottica, la partecipazione già sottoscritta nell’autunno scorso con 75 milioni di euro ai quali si sommeranno altri 40 milioni, «assicurano la tutela del nuovo investimento e la sua realizzazione secondo criteri improntati a logiche di mercato, rispettando le normative dell’Unione Europea e le prescrizioni degli Organi di Controllo». Ora si attende il via libera del cda di Poste in attesa che il faro della Ue accerti se questa partecipazione rientri o meno tra gli aiuti di Stato, vietati dalle norme europee.
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