Obama, 1 miliardo di sicurezza

Loading

Men­tre Obama atterra in Polo­nia, Rasmussen, segre­ta­rio Nato, rico­no­scere per la terza volta in una set­ti­mana il ritiro delle truppe russe dai con­fini, Kiev ha dira­mato i suoi numeri sulla guerra in corso nell’est del paese. Sareb­bero 181, di cui 59 sol­dati, le per­sone uccise finora negli scon­tri tra mili­ziani filo­russi e truppe di Kiev nell’Ucraina orien­tale. Lo ha soste­nuto il pro­cu­ra­tore gene­rale ad inte­rim Oleg Makh­ni­tski, citato dall’agenzia Inter­fax. Secondo il bilan­cio com­ples­sivo dall’inizio delle ope­ra­zione i feriti sareb­bero invece 293. Non esi­ste un numero uffi­ciale pro­ve­niente da fonti filo­russe, ma sicu­ra­mente il numero è più alto.

Quanto acca­duto lunedì pome­rig­gio a Lugansk, con raid aerei e bombe sui palazzi gover­na­tivi, ha di nuovo messo in discus­sione la scelta di Kiev di pro­ce­dere con le offen­sive, igno­rando i costi umani di que­sta ope­ra­zione. Il governo di Maj­dan è del resto forte della stampa inter­na­zio­nale, che ignora gli attac­chi, salvo sot­to­li­neare ogni ope­ra­zione russa, in Rus­sia, e di Obama che giunto in Polo­nia ha sot­to­li­neato l’importanza di ampliare le difese dell’Europa orien­tale. Lo scatto di Obama, per molto tempo poco inte­res­sato a quanto acca­deva in Ucraina, con­ferma il nuovo inte­resse ame­ri­cano, dimo­strato dall’intensa atti­vità poli­tica e di intel­li­gence della Cia e di ele­menti dell’amministrazione a Kiev, tanto nei giorni caldi della bat­ta­glia di Maj­dan, quanto nel seguito degli eventi. Kiev ha deciso dun­que di pro­se­guire nelle azioni mili­tari, con l’unico scopo di fare terra bru­ciata dei cosid­detti separatisti.

Quest’ultimi devono anche con­fron­tarsi con il loro «pro­tet­tore» russo. Putin non sem­bra avere alcuna inten­zione di esporsi in un inter­vento che fini­rebbe per com­pli­care le cose a tutto il pia­neta, ma allo stesso tempo sem­bra voler gio­strare all’interno di una situa­zione in cui le popo­la­zione dell’est ucraino rischiano di diven­tare carne da macello. Ieri Mosca ha riba­dito la pro­pria posi­zione di denun­cia al riguardo, nell’intento di scuo­tere diplo­ma­ti­ca­mente la situazione.

L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vitaly Chur­kin, ha spe­ci­fi­cato: «Nelle ultime 24 ore abbiamo assi­stito ad una esca­la­tion nell’uso della forza da parte di Kiev nella zona orien­tale dell’Ucraina, e que­sto è un approc­cio pro­fon­da­mente sbagliato».

«Con­ti­nuiamo a lavo­rare in Con­si­glio di sicurezza Onu sulla nostra bozza di riso­lu­zione per la crea­zione di cor­ri­dori uma­ni­tari», ha spie­gato ai gior­na­li­sti Chur­kin, aggiun­gendo che «è impor­tante adot­tarla il più pre­sto pos­si­bile, per­chè cre­diamo possa gio­care un ruolo nel fer­mare la vio­lenza in Ucraina». Il dele­gato di Mosca però ha pre­ci­sato che la discus­sione ini­ziale non è stata inco­rag­giante. «Alcuni mem­bri del Con­si­glio di sicurezza — ha detto — cre­dono che la situa­zione possa essere risolta con la forza, men­tre per noi sarebbe un grave errore».
In quest’atmosfera la visita di Obama in Polo­nia, fini­sce per con­fer­mare alcuni scenari.

«Poten­zie­remo le nostre eser­ci­ta­zioni e gli adde­stra­menti con gli alleati per aumen­tare l’operatività delle nostre forze», ha detto il pre­si­dente Usa a Var­sa­via, annun­ciando il piano euro­peo, chia­mato «Euro­pean Reas­su­rance Ini­tia­tive», per «ras­si­cu­rare gli alleati del nostro solenne impe­gno alla loro sicurezza e inte­grità ter­ri­to­riale come mem­bri dell’Alleanza Nato». Un mes­sag­gio rivolto prin­ci­pal­mente alla Polo­nia ed agli altri paesi dell’Europa orien­tale di fronte alle pre­oc­cu­pa­zioni e all’allarme pro­vo­cati dalla crisi nella vicina Ucraina.

Dopo la dichia­ra­zione dif­fusa dalla Casa Bianca, subito dopo l’arrivo di Obama in Polo­nia, lo stesso pre­si­dente, in una con­fe­renza stampa, ha annun­ciato che chie­derà al Con­gresso di appro­vare lo stan­zia­mento del miliardo di dol­lari neces­sa­rio al pro­gramma, che pre­vede un aumento della pre­senza mili­tare «in tutta Europa, ma spe­cial­mente nei ter­ri­tori degli alleati più nuovi». In quest’ottica, ha aggiunto Obama, gli Stati uniti «aumen­te­ranno la part­ner­ship» con paesi come l’Ucraina e la Moldavia.

Il pre­si­dente ame­ri­cano ha dun­que con­fer­mato la sen­sa­zione che l’operazione Usa potrebbe finire per spac­care ancora di più l’Unione euro­pea, distin­guendo, come vogliono i neo­cons, tra una «nuova Europa» e una «vec­chia Europa». Infine Obama ha lan­ciato un mes­sag­gio a Putin invi­tan­dolo a incon­trare il pre­si­dente ucraino Poro­shenko, rico­no­scendo la «leg­gi­ti­mità» del risul­tato elet­to­rale in Ucraina.



Related Articles

La polizia uccide un nero disarmato Obama a Selma: la marcia non è finita

Loading

Mezzo secolo fa il corteo di “sangue” a Selma ma nel giorno delle celebrazioni il Paese è sotto shock per un ragazzo di 19 anni freddato dagli agenti in Wisconsin

Sì, la ripresina c’è, ma degli infortuni sul lavoro

Loading

Nei primi otto mesi del 2015 ci sono già stati 752 infortuni mortali nei luoghi di lavoro, la crescita è del 15% a fronte di un aumento del Pil inferiore all’1%

Uccisi due italiani prigionieri in Libia Riconosciuti dalle foto

Loading

I tecnici Fausto Piano e Salvatore Failla rapiti a luglio I Servizi: vivi i connazionali sequestrati con loro

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment