by redazione | 1 Giugno 2014 17:14
Per le famiglie e le aziende le scadenze fiscali si concentrano in un giorno (due con il saldo) Sessantuno pagine. Tanto è lungo l’elenco ufficiale delle scadenze fiscali previste per il mese di giugno e pubblicate sul sito del Ministero dell’Economia; e se la grande maggioranza degli adempimenti riguarda le imprese gli appuntamenti a cui sono chiamate le famiglie sono di quelli destinati a lasciare il segno sul budget. Oltretutto le scadenze che interessano la maggior parte dei contribuenti sono tutte concentrate sul 16 del mese.
Imposte sui redditi
Questo è innanzitutto il giorno entro cui bisogna pagare le imposte sui redditi. Chi ha optato per il 730 e lo ha consegnato nei tempi previsti deve solo di aspettare entro quella data il prospetto riepilogativo da parte del Caf o del professionista a cui si è rivolto; qualora la dichiarazione fosse a debito il conguaglio sarà effettuato dal datore di lavoro sulla busta paga di luglio o scaglionata a rate secondo la scelta del dichiarante.
Per i contribuenti che invece ricorrono al modello Unico il 16 giugno è la data entro la quale effettuare il pagamento dell’eventuale saldo di imposta 2013 e la prima rata dell’acconto sulle imposte 2014. Si pagano anche il saldo sulle addizionali regionale e comunale e l’acconto sull’addizionale comunale. Chi ritarda il pagamento può cavarsela pagando una penale dello 0,2% giornaliero più gli interessi legali (calcolati in ragione dell’1% all’anno) se effettua il versamento entro il 30 giugno. Pagando entro il 15 luglio bisogna versare il 3% più gli interessi legali, infine versando entro il termine della dichiarazione dei redditi che si presenterà nel 2015 si paga il 3,75% più gli interessi legali.
L’Unico può essere presentato in forma cartacea con consegna alle Poste solo da chi la compila per conto di un defunto o per chi, avendo solo redditi per i quali potrebbe compilare il 730 non ha sostituto di imposta. Negli altri casi il temine per la dichiarazione è il 30 settembre; il modello deve essere inviato obbligatoriamente per via telematica o accreditandosi al sito dell’agenzia delle Entrate o servendosi di un intermediario abilitato.
Data clou per Ires e Irap
Il 16 giugno è anche la data clou per che ha redditi di impresa: si pagano infatti saldo 2013 e acconto Ires 2014, l’Irap e, limitatamente a chi deve compiere i versamenti mensili, anche l’Iva.
Il 16 giugno le banche e le poste saranno prese d’assalto anche perché scadono anche i termini per il pagamento delle imposte immobiliari. In primo luogo l’Imu. Devono pagarla tutti i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale non di lusso o assimilati. Sono considerate case di lusso quelle di categoria catastale A/1, A/8 e A/9, sono assimilate alle abitazioni principali quelle degli appartenenti ai corpi militari e civili e al personale delle prefetture trasferiti che per motivi di servizio sono domiciliati in comuni diversi da quelli in cui hanno l’abitazione. Sono inoltre esentati, ma solo se il comune lo prevede nella sua delibera, le persone ricoverate in casa di cura, le abitazioni date in comodato a un figlio o a un genitore purché l’abitazione abbia rendita catastale inferiore a 500 euro e il comodatario un Isee inferiore a 15 mila euro, le case possedute da italiani residenti all’estero. La data del 16 giugno non è vincolante per il comune che può scegliere anche un’altra scadenza. I conti della prima rata vanno effettuati sulla base delle aliquote decise dal comune per il 2013 anche se vi fosse già una delibera per quest’anno.
Il dilemma dei Comuni
Più fluida la situazione per la Tasi: l’acconto si paga il 16 giugno (salvo proroghe non escludibili a priori) solo nei circa 2.200 comuni che hanno pubblicato sul sito del ministero delle Finanze la delibera. Diversamente dall’Imu l’imposta è dovuta anche dai proprietari di abitazione principale e in misura oscillante (a seconda della delibera comunale) tra il 10 e il 30% anche dagli inquilini. Per i comuni che non hanno deliberato si profila un rinvio a ottobre; deciderà in settimana l’Esecutivo. Se si vuol fare da soli è necessario procurarsi il testo della delibera e considerare la presenza di eventuali detrazioni. Imu e Tasi si possono pagare sia con F24 sia con bollettino postale ad hoc.
I padroni di casa
E infine giorno 16 scade un altro adempimento per i proprietari di immobili: riguarda i padroni di casa che hanno optato per il regime fiscale della cedolare secca; un prelievo forfettario del 21% sugli affitti a canone libero e del 15% (che scende al 10% nel 2014) per le locazioni a canone concordato, che consente di non pagare Irpef e imposta di registro e di bollo. Oltre al saldo per il 2013, bisogna versare un acconto di imposta per il 2014 nella misura del 38% a titolo di prima rata. Che però è dovuta come accade con l’Irpef, solo se l’importo da versare è superiore a 257,52 euro.
Gino Pagliuca
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