Wbo. Quelle 40 aziende rilevate (e salvate) dai dipendenti

Wbo. Quelle 40 aziende rilevate (e salvate) dai dipendenti

Loading

L’ultimo esempio è la Raviplast di Ravenna La coop di ex lavoratori ha tagliato i costi rinunciando al 20 per cento della busta paga Al corteo di Pordenone parteciperanno oggi anche i lavoratori della Ideal Standard, un grande marchio della ceramica italiana la cui crisi non ha trovato ancora sbocchi. Anche loro hanno cominciato a ragionare su un progetto di workers buy out (Wbo), di salvataggio dell’azienda grazie al riacquisto da parte dei dipendenti riuniti in cooperativa. Se l’operazione dovesse andare si salvaguarderebbero almeno metà dei 400 posti di lavoro a rischio. Il movimento dei Wbo si sta allargando in tutta Italia e sono già una quarantina i casi di aziende salvate e rimesse in carreggiata in Toscana e in Emilia ma anche in Veneto e in Lazio. L’ultimo esempio di Wbo andato in porto è quello della Raviplast di Ravenna (gomma-plastica) che ha rilevato uno dei quattro siti produttivi del gruppo Pansac di proprietà della famiglia Lori, azionista a suo tempo del Mantova Calcio.
La Raviplast produce sacchi per usi industriali ed è stata acquistata da 25 dipendenti dopo una dichiarazione di insolvenza e la gestione commissariale. Però, a dimostrazione che un Wbo è tutt’altro che una passeggiata, un’altra quindicina di dipendenti non se l’è sentita di diventare azionista e ha preferito restare in cassa integrazione. L’azienda è ripartita, infatti, grazie a una ristrutturazione dei costi che il neo-amministratore delegato Carlo Occhiali definisce «drastica e poi ancora drastica». Il primo passo è stato, in accordo con i sindacati, l’azzeramento della contrattazione di secondo livello che può essere stimato in un taglio del 20% della busta paga. Subito dopo, la cura dimagrante ha riguardato la gestione amministrativa e l’organizzazione aziendale. Chiamatela polivalenza o job rotation la sostanza è che quasi nessuno copre una sola mansione ma si divide tra più compiti o funzioni. Per la parte finanziaria è stato necessario immettere nell’azienda denaro fresco. La somma di 450 mila euro è arrivata dalle indennità di mobilità che l’Inps scongela a condizione che siano investite in operazioni di auto-imprenditorialità, mentre altri 450 mila euro sono stati versati a titolo di prestito da Coopfond, il fondo mutualistico della Lega delle Cooperative specializzato in operazioni di questo tipo. Ma non è finita. Il nuovo management guidato da Occhiali, unico a non provenire dalla Pansac ma direttamente dalla Lega Coop, ha anche ricostruito la rete di vendita decisiva per piazzare un prodotto tecnico come i sacchi.
«Tutte queste mosse si sarebbero rivelate inutili — dice Occhiali — se non fossimo riusciti a coinvolgere i lavoratori con maggiori competenze e a dare quindi continuità alla cultura aziendale». E ad adottare un credo estremamente pragmatico: guai a fare a botte con il mercato.


Tags assigned to this article:
RaviplastWboworkers buy out

Related Articles

Orlando: «Pannella, lo scomodo necessario»

Loading

L’intervista al ministro della Giustizia: per i detenuti è stato un idolo: perché in questi anni, insieme a papa Francesco, è stato l’unico a tenere accesi i riflettori su un mondo su cui la società preferisce spegnerli

Strappo sul contratto nazionale. Confindustria nella bufera

Loading

Cgil e opposizione: balcanizzazione delle relazioni industriali. La risposta di Bombassei a Marchionne ha riacceso le polemiche

Libero dopo 39 anni nel braccio della morte

Loading

Ohio. L’afroamericano Jackson è innocente, la sua è stata la più lunga detenzione della storia del sistema giudiziario Usa

1 comment

Write a comment
  1. Andrea Pazzi
    Andrea Pazzi 1 Maggio, 2014, 20:16

    Raviplast, una bella esperienza. Per dovere di cronaca e per chiarezza di informazione mi preme altresì specificare che “gli altri 450 mila euro sono stati versati a titolo di prestito” da Coopfond, Fondosviluppo e Generalfond i fondi mutualistici di Legacoop, Confcooperative e Agci, a cui la neo cooperativa Raviplast ha fatto riferimento per l’avvio di questa sua importante sfida imprenditoriale. Un progetto per la prima volta seguito e sostenuto unitariamente dalle tre centrali cooperative ravennati.

    Reply this comment

Write a Comment