Tasi, proroga a ottobre e tre scadenze diverse per i proprietari Ncd: tetto alle aliquote

by redazione | 22 Maggio 2014 9:12

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Si prevede ancora caos per il pagamento della Tasi. Con l’aiuto della Uil servizio politiche territoriali abbiamo realizzato questa prima guida alle scadenze. E mentre si attende il decreto per domani, l’Ncd con Sacconi minaccia la crisi se non sarà posto un tetto all’aumento delle aliquote Tasi.
Chi pagherà la Tasi e quando?
I contribuenti saranno di fatto divisi in tre fasce a seconda del comportamento dei sindaci: quelli residenti nei Comuni
«virtuosi» che hanno deliberato e pubblicato le aliquote entro il 26 maggio; quelli dei Comuni ritardatari che, se sarà approvato il decreto senza novità, avranno tempo fino
al 31 luglio e pagheranno il 16 ottobre (come annunciato ieri dal presidente Anci Fassino); quelli dei Comuni inadempienti
che, se non vareranno le aliquote entro il 31 luglio, dovranno pagare tutto in unica rata il 16 dicembre. Per chi contava sull’inadempienza del proprio Comune ci sarà la sorpresa di dover pagare prima del 16 dicembre (data prevista per i Comuni inadempienti anche prima del decreto), chi invece aveva già messo in conto un varo dell’aliquota all’ultimo momento (e dunque temeva di pagare il 16 giugno) con il decreto avrà la possibilità di respirare fino al
16 ottobre.
Chi abita in un Comune che ha già deliberato e pubblicato
le aliquote Tasi 2014,
quando deve pagare?
Può pagare l’acconto del 50% il 16 giugno ed il saldo il 16 dicembre oppure scegliere di pagare in un’unica soluzione il 16 giugno.
Chi abita in un Comune che ancora non ha deciso le aliquote della Tasi prima casa, dovrà pagare l’acconto il 16 giugno?
Dovrà controllare se il 26 maggio il suo Comune ha pubblicato o meno sul sito del ministero dell’Economia la delibera Tasi, in caso negativo non dovrà pagare l’acconto il 16 giugno.
Quali sono le scadenze in questo caso?
Deve aspettare che il governo stabilisca, secondo quanto annunciato, il nuovo termine per la pubblicazione delle aliquote Tasi 2014 (si parla del 31 luglio). A quel punto se sono valide le indicazioni emerse ad oggi e che dovranno essere confermate con un atto legislativo del Governo (forse venerdì), il temine per l’acconto è rinviato al 16 ottobre, restando fermo il saldo al 16 dicembre.
Se anche il termine del 31 luglio non fosse rispettato cosa accadrebbe?
Rimane quanto stabilito dal decreto salva Roma, che per la prima casa prevede il pagamento in un’unica soluzione il 16 dicembre.
E chi possiede più case in più Comuni, cosa deve fare?
Deve controllare se i Comuni dove sono ubicati i diversi immobili hanno pubblicato l’aliquota. In caso affermativo rimangono le vecchie regole: acconto il 16 giugno di Imu e Tasi e saldo il 16 dicembre oppure in un’unica soluzione il 16 giugno. Dovrà però verificare se il Comune ha deliberato la Tasi anche per le seconde case, in caso contrario dovrà pagare soltanto l’Imu.
E se i Comuni non hanno deliberato la Tasi che succede?
In questo caso dovrà pagare soltanto l’acconto del 50% di Imu con le aliquote deliberate lo scorso anno dal Comune.

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