Strage. Affonda barcone, almeno quaranta morti
PALERMO . Almeno 40 morti, ma il loro numero — dicono in Libia — potrebbe ancora aumentare. Un bilancio provvisorio parla di 42 dispersi e 36 corpi recuperati. Di sicuro invece c’è che tra i migranti affondati con il loro barcone davanti alle coste africane (è l’ultima strage del mare, a darne notizia è stato il governo di Tripoli), c’erano molti bambini. Come quelli che sono arrivati ieri in Sicilia, portati in salvo dai pattugliatori della Marina “Peluso” a Porto Empedocle e “Sirio” a Trapani. Oltre mille persone che si aggiungono ai quasi 500 sbarcati a Taranto. Arrivano dalla Siria in guerra e da varie zone dell’Africa. E mentre le autorità libiche dicono che si continuano a ritrovare sulle coste oggetti e bagagli» al largo delle coste orientali, nei porti di Sicilia, la contabilità degli arrivi viene aggiornata di ora in ora.
Sul molo Ronsciglio del porto di Trapani sono stati sbarcati 423 migranti soccorsi dal pattugliatore “Sirio” a Sud di Lampedusa. Tra loro la piccola Eva di appena due mesi. Nel Trapanese, in 10 giorni, sono arrivati 1800 migranti. Il prefetto Leopoldo Castro invoca un decreto del governo. All’Europa invece si rivolge il ministro per l’Ambiente Gianluca Galletti in visita al centro di accoglienza di Pozzallo, definita ormai la nuova Lampedusa: «C’è bisogno di un’intesa internazionale per affrontare un’emergenza come questa». Intanto a un centinaio di chilometri di distanza, a Porto Empedocle, l’elenco degli arrivi si allungava ancora: 266 migranti sbarcati dalla nave “Hope”, altri 342 dal pattugliatore della Marina “Peluso”.
L’arrivo a Trapani della piccola Eva, che a soli due mesi ha viaggiato su un barcone di migranti
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