Scontro tra pm, Boccassini attacca Robledo

by redazione | 16 Maggio 2014 8:23

Loading

ROMA — Invece, il doppio pedinamento di un indagato Expo «ci fu». E solo qualche telefonata provvidenziale riuscì ad evitare che le indagini venissero compromesse. L’ultimo colpo di scena nella vicenda del Palazzo di Giustizia milanese, scosso dallo scontro tra l’aggiunto Alfredo Robledo e il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, è contenuto nella nota inviata ieri da Bruti al Csm. Una controreplica alla smentita di Robledo, che riconferma la situazione paradossale in cui si rischiò di compromettere le indagini sovrapponendo iniziative analoghe. Giacché, scrive Bruti Liberati, Robledo indagò senza informarlo.
Si attendono eventuali controrepliche di Robledo che il Csm non intende più audire. Ma ieri sono stati concessi solo tre giorni per aggiungere dettagli a una situazione già abbastanza inopportuna, in piena bufera giudiziaria sugli appalti Expo. Martedì la settima commissione del Csm tornerà a riunirsi e dovrebbe tirare le fila di questo scontro. Valutando se davvero, come ha sostenuto in un esposto Robledo, Bruti Liberati abbia violato le regole del suo ufficio: facendo coordinare ad altri, come Ilda Boccassini, indagini che avrebbe dovuto coordinare lui, responsabile dei reati contro la pubblica amministrazione. In particolare le inchieste su Ruby ed Expo. Ieri l’Associazione nazionale magistrati ha invitato il Csm ad accelerare e disinnescare «attacchi strumentali». Denunciando «il grave rischio di delegittimazione di uno degli uffici da sempre più esposti nel contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata, con attività di indagine che già in passato hanno trovato plurimi riconoscimenti in sede processuale», il sindacato delle toghe ha raccomandato di «compiere e concludere, nel tempo più breve, gli accertamenti necessari».
A confermare il doppio pedinamento, emerge ora dai verbali, depositati ieri, è stata anche Ilda Boccassini, l’altro vice di Bruti Liberati. «Purtroppo questo è avvenuto» ha detto. Rivelando anche di aver subìto minacce di morte: «Ho ricevuto gli ultimi proiettili quando pochi giorni fa si sono decisi i servizi sociali al presidente Berlusconi».
Sul suo «affiancamento» al pm Antonio Sangermano, nel caso Ruby, per gli interrogatori che portarono all’iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi, poi condannato a 7 anni, Ilda Boccassini ha confermato: «Mi era stato chiesto dal procuratore. Ovviamente sempre in perfetto accordo con l’altro aggiunto, Forno, tant’è che in alcuni interrogatori o deposizioni ho affiancato io Antonio Sangermano, in altri è stato affiancato da Forno». Ilda Boccassini, che due mesi fa si è dimessa da capo della Dda di Milano dopo le critiche al suo ufficio comparse sulla stampa, ha dichiarato: «Su di me sono state scritte falsità». E infine ha rivolto al Csm «un accorato appello» a chiudere «in tempi brevi»: «La procura di Milano non merita delegittimazioni. Non lo meritano gli 80 sostituti, né il procuratore».
Virginia Piccolillo

Post Views: 223

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2014/05/scontro-pm-boccassini-attacca-robledo/