Ridotti Padiglione Zero e Vie d’acqua Le condizioni per salvare l’esposizione

Ridotti Padiglione Zero e Vie d’acqua Le condizioni per salvare l’esposizione

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MILANO — Semplificare il progetto; passare dalle parole ai fatti negli interventi che coinvolgono i diversi ministeri; rivedere il Dpcm (decreto del presidente del Consiglio dei ministri) che riguarda l’evento per coinvolgere maggiormente Fiera spa. C’era anche un quarto punto, fra le condizioni individuate dal commissario unico Giuseppe Sala per far nuovamente decollare Expo e superare la crisi seguita all’inchiesta sulle tangenti: avere le spalle coperte, diciamo così, da una autorità che garantisca la regolarità delle procedure seguite sugli appalti. Su questo Sala ha avuto subito la risposta che, considerata la situazione, è parsa più urgente: e oggi sarà presente anche il magistrato Raffaele Cantone che coordinerà la squadra legale di supporto a Expo all’incontro del premier Matteo Renzi con i rappresentanti istituzionali soci di Expo spa.
Il piano di semplificazione
Si parte dal piano di semplificazione: Sala e i suoi uomini hanno riesaminato lo stato dell’arte delle varie opere, prese una ad una, da realizzare all’interno del sito espositivo per capire dove sia possibile limare o rendere più semplice. In particolare sono stati esaminati i padiglioni tematici: a partire dal Padiglione Zero che, affidato all’architetto Davide Rampello, aprirà l’Expo. I lavori non sono ancora cominciati, anche se due mesi fa è stata assegnata la gara. Si tratta però di verificare come e quanto sarà possibile ridimensionare l’intervento previsto, accorciandone i tempi di realizzazione. Per quanto invece riguarda la parte degli allestimenti, non ancora avviata in nessun padiglione e in nessuna area di servizio, si terranno presenti due principi: limitare il numero degli appalti da assegnare accorpandoli e puntando sull’essenzialità e fare una valutazione di costi e benefici per valutare se in qualche caso valga la pena di rescindere un contratto già firmato pur di semplificare il progetto. C’è poi il punto di domanda delle Vie d’acqua già causa di polemiche e rinvii: l’appalto è uno di quelli finito nel mirino dei magistrati e assegnato all’impresa Maltauro. Sala aveva già precisato che non sarebbero state pronte per l’apertura di Expo. Alla luce di quanto avvenuto, diventano ancora meno urgenti e la società si accontenterebbe di una soluzione idraulica per pompare l’acqua fuori dal sito.
Gli impegni del governo
A 353 giorni dall’apertura dell’evento, non ci si può accontentare di promesse generiche. Sala segnalerà al premier i punti ancora in sospeso, a partire dai 60 milioni che il governo deve garantire in sostituzione della Provincia per il bilancio 2014. Dal momento che la gestione è stata avviata e che ci sono già molte spese da sostenere per l’anno in corso, la società ha bisogno di contabilizzare la cifra entro giugno, anche perché in caso contrario la Corte dei conti potrebbe avere qualcosa da eccepire sulla gestione economica complessiva. Ci sono poi gli interventi dei diversi ministeri: gli Interni devono preparare il piano sicurezza (la società fa solo la gara per la security privata agli accessi); gli Esteri devono gestire il problema dell’arrivo di molti Paesi «sensibili», garantire che non ci siano incidenti diplomatici che coinvolgano le delegazioni; le scuole stanno ancora aspettando indicazioni precise dal ministero dell’Istruzione in merito ai programmi (ci sarà l’ora di educazione alimentare obbligatoria?) e la prenotazione delle visite delle classi al sito. E così via.
Rivedere il decreto
Sala chiederà anche di rivedere il Dpcm con cui gli erano stati assegnati i poteri straordinari per prevedere un maggior coinvolgimento di Ente Fiera spa. L’idea è di affidarsi alla società vicina di casa (i padiglioni della Fiera di Rho-Pero sono a un passo da quelli dell’esposizione e verranno collegati con una passerella) per la gestione di molti servizi. Un esempio? Tutto il capitolo delle pulizie potrebbero finire in capo a Fiera togliendo a Expo una preoccupazione e una grossa gara d’appalto da indire, valutare e assegnare. Fiera è disponibile ma ha a sua volta chiesto che questo ruolo venga specificato all’interno del Dpcm riguardante l’evento del 2015. Fin qui le richieste non più rinviabili. La premessa è garantire a Renzi che la società è pulita e può lavorare garantendo trasparenza.
Elisabetta Soglio



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